Ed Gein, non solo la serie Netflix: il film poco conosciuto, ma ancora più crudo

Sulla terribile storia di Ed Gein non esiste solo la serie Netflix, ma anche un film disponibile su Prime Video: è poco conosciuto ed è ancora più crudo.

Su Prime Video c’è un film disturbante e realistico che racconta la vera storia di Ed Gein, il serial killer del Wisconsin che ha ispirato capolavori come Psycho e Il silenzio degli innocenti. Mentre su Netflix impazza la nuova serie Monster: La storia di Ed Gein, c’è chi ha riscoperto un titolo del 2000 passato quasi inosservato ma capace di andare ancora più a fondo nell’orrore. Si tratta di Ed Gein – Il macellaio di Plainfield, diretto da Chuck Parello, un ritratto spietato, cupo e fedele della mente malata che ha cambiato per sempre il modo di rappresentare la paura sullo schermo.

Ed Gein, oltre la serie Netflix: il film su Prime Video è ancora più crudo

Il film segue da vicino la vita di Ed Gein, un uomo apparentemente tranquillo che viveva in una fattoria isolata nel Wisconsin degli anni Cinquanta. Nessuno poteva immaginare che dietro quell’aspetto schivo si nascondesse uno dei criminali più inquietanti della storia americana. Quando la polizia entrò nella sua casa nel 1957, trovò una scena che lasciò senza fiato: resti umani, oggetti costruiti con parti di corpi e segni di riti macabri. Da quel momento, il nome di Ed Gein divenne sinonimo di follia e orrore.

ed gein film
Una scena del film disponibile su Prime Video

Il regista Chuck Parello sceglie di non edulcorare nulla. La narrazione è ruvida, fredda, immersa in una luce pallida che restituisce la sensazione di isolamento e follia. Steve Railsback, nel ruolo di Gein, offre un’interpretazione intensa e inquietante. Il suo sguardo perso nel vuoto racconta più di qualsiasi dialogo. Accanto a lui, Carrie Snodgress interpreta Augusta, la madre ossessiva e fanatica, che rappresenta il vero cuore oscuro della storia.

Gran parte del film ruota attorno al rapporto disturbato tra Ed e Augusta. Lei è una donna rigida, profondamente religiosa, convinta che il mondo sia corrotto e che il peccato sia ovunque. Lo cresce isolandolo, inculcandogli paura, senso di colpa e un’ossessione per la purezza. Quando Augusta muore, Ed resta solo, incapace di distinguere la realtà dal delirio. Inizia così la discesa nella follia. Profanazioni, omicidi e una serie di gesti che sfociano nella necrofilia e nella creazione di oggetti fatti con corpi umani.

Il film non mostra mai troppo, ma suggerisce abbastanza da creare disagio. La violenza non è spettacolo, è conseguenza inevitabile di una mente distrutta. Parello riesce a mantenere il racconto su un piano realistico, quasi documentaristico, mostrando un’America rurale fredda e indifferente, dove il male cresce silenziosamente tra i campi di grano e i silenzi della provincia.

Un film poco conosciuto, ma necessario

Ed Gein – Il macellaio di Plainfield non è un film per tutti. È una produzione a basso budget, lontana dagli effetti spettacolari del cinema horror moderno. Proprio per questo conserva una potenza rara. È diretto con rigore e realismo, quasi come un’inchiesta, e restituisce un ritratto più umano, ma anche più disturbante, di quello che è stato il vero Ed Gein. Non cerca di giustificare, ma di capire. Il film, come mostra poi anche la serie Netflix, sembra anticipare temi e toni poi ripresi da serie come Mindhunter o True Detective. Si vede, quindi, chiaramente l’ossessione per la psicologia del killer, l’ambiguità morale delle indagini, la sottile linea tra religione e follia.

Il confronto con la serie Netflix

La nuova serie Monster: La storia di Ed Gein, diretta da Ryan Murphy e Ian Brennan, affronta lo stesso personaggio ma con un linguaggio completamente diverso. Charlie Hunnam interpreta Gein con una trasformazione fisica e psicologica impressionante, mentre Laurie Metcalf dà volto a una Augusta meno demoniaca e più fragile. Murphy, già autore della serie su Dahmer, sceglie di concentrarsi sulla mente del killer e sul contesto culturale che lo ha generato, mescolando cronaca, cinema e critica sociale.

Nel film di Parello, invece, domina la realtà cruda: la terra, il sangue, la follia. La serie Netflix punta sull’analisi psicologica e sull’impatto mediatico, arrivando a inserire persino Alfred Hitchcock e riferimenti a Buffalo Bill e Ted Bundy. Il film di Prime Video, al contrario, resta immerso nel fango del Wisconsin, senza mediazioni, mostrando come il male possa nascere dal silenzio e dalla repressione.

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