Riconoscere la funzione pubblica dell’Agricoltura Sociale e del Terzo Settore
È il momento di realizzare un’operazione straordinaria di sostegno all’agricoltura sociale (A.S.) in enorme difficoltà.
L’A.S. composta da fattorie sociali, aziende agricole gestite da cooperative sociali o imprenditori agricoli, dove la principale missione non è perseguire esclusivamente il profitto ma l’inserimento lavorativo di persone fragili, dove per tenere in piedi quest’equilibrio economico si è generato in queste realtà un modello unico di gestione di Welfare mix, oggi eccellenza Italiana e modello in tutto il mondo.
Il nostro stare sul mercato, con le nostre botteghe, con prodotti biologici, con la ristorazione, etc. ci ha permesso di investire i ricavi ottenuti nella strutturazione delle nostre realtà, con il paradosso di avere spesso e con orgoglio investito in proprietà pubbliche, statali e demaniali, beni comuni (per i quali spesso paghiamo canoni di mercato) e ovviamente su beni confiscati alle mafie.
In queste ore va riconosciuta la funzione pubblica del terzo settore che ha sempre prodotto “VALORE” attraverso azioni singole con benefici collettivi. Venuti meno i ricavi di queste attività, bloccati i servizi di welfare, con i soci a casa e gli utenti spesso in contatto solo telefonico, il settore è in ginocchio, si rischia di non poter più riaprire se non si assicura ed immette liquidità nel sistema.
L’agricoltura sociale non si ferma e non deve fermarsi. Per questo abbiamo avanzato alcune proposte al Governo per cercare di risollevare il settore e tutelare le persone più fragili.
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