"Lavoro come assistente da volo da 5 anni: questi sono i comportamenti dei passeggeri che detesto di più"

Una donna che lavora come assistente di volo da 5 anni ha elencato tutti i comportamenti che "detesta" e che vede ripetersi spesso a bordo. Conoscerli significa comportarsi in maniera educata e fare un favore a delle persone che stanno semplicemente facendo il lavoro. È davvero semplice.

Essere assistente di volo per anni ti dà una prospettiva unica sul comportamento dei passeggeri. Non è solo una questione di servire cibo e bevande o di spiegare le procedure di sicurezza: è anche osservare una varietà di atteggiamenti che vanno dalla distrazione totale alla pura mancanza di rispetto. Cher Killough, assistente di volo da cinque anni e vera esperta nel campo, ha deciso di condividere le sue frustrazioni in un video che ha fatto il giro del web. E se pensi che "tutti hanno il diritto di viaggiare comodamente", pensaci due volte: per Cher ci sono alcuni comportamenti che, a suo parere, dovrebbero essere illegali.

Manspreading: una forma di egoismo in volo

Al primo posto nella sua lista c'è il famigerato "manspreading" (tenere le gambe larghe e invadere qualche centimetro del sediolino del passeggero di fianco). Immagina di essere seduto su una fila stretta e di scoprire che la persona accanto a te sta letteralmente invadendo il tuo spazio con le ginocchia larghe.

Cher Killough ha elencato i 3 comportamenti che gli assistenti di volo come lei detestano.
Cher Killough ha elencato i 3 comportamenti che gli assistenti di volo come lei detestano.

Un comportamento che, secondo Cher, è non solo sgradevole ma anche inaccettabile. E se questo accade quando sei seduto al posto centrale, il danno è ancora maggiore: non solo non hai spazio per muoverti, ma devi anche fare conti con l'inciviltà di chi non pensa nemmeno per un secondo alla propria posizione. Secondo Cher, sarebbe quasi un reato farlo, tanto è invasivo per gli altri passeggeri.

Odori e fragranze: quando il profumo diventa un incubo

Un altro comportamento che fa arrabbiare la giovane assistente di volo riguarda gli odori. “Qualunque tipo di profumo o odore durante un volo dovrebbe essere illegale”, afferma. E non parliamo solo di chi ha un odore corporeo poco gradevole (che sarebbe già un incubo di per sé), ma anche di chi decide di spruzzarsi una fragranza intensa prima di salire a bordo. A 10.000 metri di altitudine, dove l'aria è già secca e la nausea è dietro l'angolo, aggiungere una nuvola di profumo non è solo fastidioso, è anche rischioso. Cher sottolinea che l'aria in cabina è già una trappola per chi è sensibile agli odori, quindi un'aggiunta olfattiva in più può peggiorare una situazione già delicata.

La questione delle scarpe: un tema caldo

Poi c'è la questione delle scarpe. Cher non riesce proprio a tollerare i passeggeri che camminano a piedi nudi o con delle calzature molto sottili (infradito, ballerine e simili) in volo. E non si tratta solo di una questione estetica, ma soprattutto di igiene. Immagina di dover andare in bagno con i piedi nudi, camminando su un pavimento che è stato calpestato da centinaia di persone. Cher si esprime senza mezzi termini: “Non esiste un momento accettabile per far vedere le dita dei piedi in cabina”. Non c'è scusa che tenga, e quando una persona decide di togliersi le scarpe, spesso lo fa senza considerare l’impatto che ha sugli altri. Forse è ora che la legge imponga una regola universale: scarpe sempre indossate.

La salute mentale degli assistenti di volo: più rispetto e meno egoismo

Essere un assistente di volo non significa solo occuparsi della sicurezza e del comfort dei passeggeri: significa anche fare i conti con il comportamento degli altri, che a volte può risultare completamente egoista. Non è solo una questione di educazione, ma anche di buon senso. Cher, che ha visto in prima persona quanto possano essere stressanti certi atteggiamenti, crede fermamente che piccoli gesti di cortesia possano fare la differenza tra un volo tranquillo e una vera e propria esperienza infernale. In fondo, tutti siamo nello stesso aereo: un po' di rispetto reciproco non guasta mai.

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