RaiPlay, viaggio nell'antica Roma con Alessandro Borghi: un film da brividi

Il Primo Re è un film che mescola con maestria storia, mito e dramma umano, offrendo agli spettatori un ritratto viscerale delle origini di Roma.

Il cinema italiano ha recentemente regalato un'opera affascinante che riporta sul grande schermo uno dei miti più iconici della storia di Roma: Il Primo Re. Diretto da Matteo Rovere e con un cast stellare, tra cui spicca Alessandro Borghi nel ruolo di Remo, questo film del 2019 è una rivisitazione cruda e potente delle origini leggendarie della capitale italiana. Oggi, grazie alla disponibilità su RaiPlay, gli spettatori hanno l'opportunità di immergersi in un'epoca lontana, carica di violenza, intrighi e tradimenti, per vivere un viaggio nella nascita di Roma, la città eterna.

Il Mito di Romolo e Remo Rivisitato

Il Primo Re si ispira liberamente alla leggenda di Romolo e Remo, i due fratelli gemelli che, secondo il mito, sono alla base della fondazione di Roma. La pellicola è ambientata nel 753 a.C., un periodo in cui il futuro della città non era ancora scritto. In questo scenario selvaggio e primitivo, i protagonisti sono i pastori Romolo e Remo, interpretati rispettivamente da Alessio Lapice e Alessandro Borghi, che si trovano a fare i conti con il destino e le forze divine che li manipolano senza pietà.

La trama si apre con un’imponente inondazione del fiume Tevere, un evento che sconvolge le terre circostanti e mette alla prova la resistenza dei due giovani fratelli. La catastrofe non solo dispersa il loro gregge, ma segna l'inizio di una serie di eventi drammatici che cambieranno per sempre le loro vite. I due fratelli vengono catturati dagli Albani, schiavizzati e costretti a subire una vita di umiliazioni. Tuttavia, il loro spirito indomito li spinge a evadere, liberando altri prigionieri latini e sabini. In un audace atto di ribellione, Remo e Romolo rapiscono la sacerdotessa Satnei (interpretata da Tania Garribba), portando con sé il Sacro Fuoco che la donna custodisce, un simbolo di potere divino.

La lotta per il potere e il tradimento fraterno

La storia di Il Primo Re non è solo una saga di avventura, ma un’esplorazione della complessità dei legami fraterni. Remo, il personaggio interpretato da Alessandro Borghi, è un uomo determinato, feroce e spinto dalla necessità di cambiare il proprio destino, ma anche dalla spinta inarrestabile di una profezia che prevede il suo trionfo. Tuttavia, il prezzo da pagare per tale ascesa al potere è altissimo: l’uccisione del fratello Romolo.

Il film costruisce una tensione crescente tra i due protagonisti, che culmina in un drammatico momento di scelta. Remo, pur essendo consapevole del suo destino di re, si trova a fronteggiare un conflitto morale insormontabile: uccidere il fratello per poter diventare il sovrano o sfidare gli dei e perseguire un altro cammino. La sua decisione di non sacrificare Romolo e di ribellarsi agli dei lo porta a spegnere il Sacro Fuoco e a commettere atti di violenza che cambieranno per sempre il corso degli eventi.

Il film non risparmia nulla in termini di brutalità, mostrando la discesa di Remo in un baratro di vendetta e follia. L'incendio del villaggio e la schiavizzazione dei suoi abitanti sono solo alcuni dei momenti che definiscono il carattere spietato e la rabbia di Remo. Tuttavia, quando Romolo, gravemente ferito, riesce a riprendersi, l’equilibrio delle forze tra i due fratelli si sposta, portando alla preparazione di uno scontro finale.

L’ascesa di Roma e il destino dei fratelli

Nel secondo atto del film, Romolo, ormai guarito, prende in mano il destino di entrambi, ripristinando il Sacro Fuoco per ottenere la benevolenza degli dei. La guerra tra i due fratelli, destinati a diventare i fondatori della città di Roma, culmina in uno scontro epico, simbolo della lotta per il potere e della necessità di un leader capace di forgiare un impero.

La tragedia che segna il destino di Remo è inevitabile. Il film chiude con una riflessione sulla crudeltà delle leggende e su come il mito sia forgiato attraverso il sangue e il sacrificio. La lotta per la sopravvivenza tra i due fratelli non è solo una guerra di potere, ma una riflessione sul destino, sul legame familiare e sulla nascita di una civiltà che, da un conflitto tra due fratelli, avrebbe dato origine a una delle più grandi potenze della storia antica.

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