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Immagina di prepararti per quello che potrebbe essere il lavoro dei tuoi sogni. Organizzi tutto, dai biglietti aerei al curriculum perfetto, e parti carica di speranze. Questo è esattamente ciò che è successo a Ángela Soto, una giovane spagnola che ha raccontato su TikTok la sua esperienza surreale durante un colloquio di lavoro a Londra per una posizione con Inditex, il colosso del fast fashion. Ma quello che sembrava un sogno si è trasformato rapidamente in un incubo.
La storia di Ángela inizia come tante altre: alla ricerca di una carriera migliore, invia il suo curriculum per una posizione nel Regno Unito attraverso il sito ufficiale di Inditex. Nonostante sapesse di non avere il permesso di lavoro nel Regno Unito, Ángela ha specificato la sua situazione sia nel modulo di candidatura che in una lettera di presentazione allegata. Insomma, come si suol dire: non ha lasciato spazio a dubbi.
Con sorpresa, la giovane riceve una chiamata dal dipartimento risorse umane della società. La invitano a un colloquio a Londra, fissandolo in una data non imminente, che le avrebbe dato il tempo di organizzarsi. Con fiducia nella professionalità dell'azienda e un pizzico di speranza, Ángela acquista i biglietti aerei e parte. Ma il viaggio, che doveva essere l’inizio di un nuovo capitolo, ha preso una piega del tutto inaspettata.
La chiamata che ha rovinato tutto
Arrivata a Londra, Ángela riceve una telefonata che le gela il sangue. Le risorse umane le comunicano che, senza un permesso di lavoro o un visto, non può essere assunta. "Non possiamo gestire i tuoi documenti per lavorare qui", le dicono. Una frase che risuona come una beffa, considerando che aveva già reso nota la sua situazione fin dall'inizio.

Ángela esprime tutta la sua frustrazione in un video su TikTok, ormai diventato virale. "Ho speso soldi, tempo ed energie per questo colloquio. E ora mi dicono che non possono assumermi perché non ho i documenti giusti? Ma allora perché mi hanno chiamata?" si chiede incredula. E in effetti, viene spontaneo chiedersi come un'azienda così grande possa aver commesso un errore così banale, con un impatto così grande sulla vita di una candidata.
Determinazione contro ogni difficoltà
Lungi dal farsi scoraggiare, Ángela decide di sfruttare comunque la situazione. Accompagnata da sua cugina, si reca direttamente negli uffici delle risorse umane di Inditex a Londra per cercare di farsi ascoltare. "Sono qui, tanto vale provarci. Il no già ce l'ho", afferma nel video con una determinazione ammirevole.
Questo gesto, però, divide il pubblico. Alcuni utenti sui social lodano il coraggio della ragazza, mentre altri ritengono che sia stato un errore da entrambe le parti: da un lato Ángela avrebbe dovuto evitare di viaggiare senza garanzie, dall'altro Inditex avrebbe dovuto essere più attenta nella selezione dei candidati. Qualunque sia la verità, la sua esperienza evidenzia un problema di comunicazione nelle grandi aziende, dove i processi standardizzati spesso trascurano le specificità individuali.
Un caso che solleva molte domande
Secondo alcuni esperti di risorse umane, l'errore potrebbe essere attribuito alla mancanza di coordinazione tra i reparti. "In aziende multinazionali, capita che il sistema non filtri adeguatamente le candidature in base ai requisiti locali", spiega un utente che lavora come consulente del lavoro. Questo problema, sebbene frequente, non giustifica il disagio arrecato ai candidati, soprattutto quando si tratta di trasferte internazionali.
La vicenda di Ángela mette anche in luce una questione più ampia: la difficoltà di accedere al mercato del lavoro in paesi con normative restrittive sui visti. Secondo i dati dell’OCSE, il Regno Unito è uno dei paesi più rigidi in Europa per quanto riguarda l’immigrazione lavorativa, un fattore che spesso penalizza giovani talenti europei desiderosi di costruire una carriera all’estero.
