Tra le curiosità legate agli alimenti, una delle più diffuse riguarda i semi di mela. Alcuni sostengono che siano pericolosi e addirittura tossici per l’organismo umano, mentre altri minimizzano, definendoli innocui. La verità, come spesso accade, si trova nel mezzo ed è supportata dalla scienza.
I semi di mela contengono una sostanza chimica chiamata amigdalina, un composto naturale presente anche in altri semi e noccioli di frutta, come quelli di albicocca, pesca e ciliegia. L’amigdalina, una volta ingerita e metabolizzata, può rilasciare cianuro, una sostanza estremamente tossica per il corpo umano. Il cianuro è noto per i suoi effetti potenzialmente letali, poiché interferisce con il trasporto di ossigeno nel sangue, causando sintomi che vanno dalla difficoltà respiratoria alla perdita di coscienza, fino alla morte in casi estremi. Tuttavia, ciò non significa che mangiare accidentalmente qualche seme di mela possa essere fatale.
Quanto cianuro rilasciano i semi di mela?
La quantità di cianuro rilasciata dai semi di mela dipende dalla quantità di amigdalina presente, che varia leggermente tra le diverse varietà di mela. In media, un seme di mela contiene circa 0,6 milligrammi di amigdalina. Tuttavia, affinché questa diventi dannosa, deve essere metabolizzata in quantità significative. Secondo gli esperti, per raggiungere una dose tossica di cianuro, un adulto medio dovrebbe ingerire e masticare deliberatamente tra i 150 e i 300 semi di mela, corrispondenti a circa 18-20 mele intere. È evidente che consumare una quantità così elevata di semi è improbabile nella vita quotidiana, soprattutto perché la maggior parte delle persone tende a evitare i semi o li ingoia interi senza masticarli, riducendo il rischio di rilascio di cianuro.

È pericoloso ingerire accidentalmente qualche seme?
Gli esperti rassicurano: ingerire accidentalmente uno o due semi di mela non rappresenta un pericolo per la salute. Quando i semi vengono ingeriti interi, il loro rivestimento duro rimane intatto e l’amigdalina non viene rilasciata. Inoltre, il sistema digestivo umano è in grado di gestire piccole quantità di cianuro senza conseguenze negative, grazie alla capacità del fegato di neutralizzare la sostanza. Al di là del loro contenuto di amigdalina, i semi di mela contengono anche nutrienti come proteine, grassi e antiossidanti, sebbene in quantità molto piccole. Tuttavia, a causa del rischio associato all’amigdalina, non sono considerati una fonte alimentare consigliata.
La risposta della scienza
La scienza conferma che i semi di mela contengono amigdalina e possono rilasciare cianuro, ma ribadisce che il rischio di tossicità è legato a un consumo deliberato e sproporzionato. Per la maggior parte delle persone, ingerire pochi semi di mela occasionalmente non comporta alcun rischio reale. È importante notare, però, che i bambini, le donne in gravidanza e le persone con determinate condizioni di salute potrebbero essere più sensibili anche a piccole quantità di cianuro. Per questo motivo, è consigliabile evitare di masticare intenzionalmente i semi di mela.
