Indice dei contenuti
Il dibattito sul ruolo del denaro nelle relazioni non è mai stato così acceso, specie nell’era dei social media, dove influencer e utenti discutono di "relazioni 50/50" per avere "parità di diritti". La verità è che la maggior parte delle donne, come ci insegna l'esperienza, sogna di sposare un uomo ricco.
Recentemente, una donna ha condiviso su Reddit la sua esperienza di matrimonio basato esclusivamente sul denaro, spiegando perché, guardandosi indietro, si pente di quella scelta. La sua storia, raccolta in forma anonima (come 9 post su 10 sul social in questione) nella subreddit r/confession, ha sollevato molte domande su cosa significhi davvero una relazione costruita sulla disuguaglianza economica.
"L’unica ragione per cui mi ha sposata è perché ero bella"
La donna ha iniziato raccontando come ha sposato un uomo di 40 anni quando ne aveva appena 19. I due si erano conosciuti quando lei aveva solo 17 anni, un dettaglio che oggi definisce "disturbante". L'autrice del post prova a scaricare gran parte della colpa sul marito: “Lui avrebbe dovuto saperlo, ero ancora una ragazzina. Ma all’epoca pensavo che fosse quello che volevo”, ha scritto nel suo post.
La confessione prosegue con un’ammissione schietta sulle motivazioni che li hanno spinti a sposarsi: “L’unica ragione per cui lui mi ha sposata è perché ero bella. E l’unica ragione per cui io l’ho sposato è perché aveva un sacco di soldi”. Parole crude, che non lasciano spazio a interpretazioni, ma che riflettono una relazione nata su basi tutt’altro che solide. "Non è un segreto. Lo so io, lo sa lui, lo sanno tutti i nostri amici e conoscenti".
“Non immaginavo cosa significasse davvero dipendere da qualcuno”
Oggi, dopo vent’anni di matrimonio e quattro figli, la donna riconosce che la loro vita è stabile e che col tempo hanno imparato ad amarsi. Tuttavia, ammette che, se potesse tornare indietro, non rifarebbe la stessa scelta. Il punto centrale del suo pentimento è la sensazione di essere sempre "in inferiorità" e in debito nei confronti dell'uomo. “Nessuno ti dice che sposare per soldi significa dovergli tutto, per sempre”, ha scritto. "Non è solo una questione di intimità, ma di ogni altro aspetto della tua vita".
Ha spiegato come la dinamica di potere tra loro sia sempre stata squilibrata, una disparità che si manifesta nei momenti più inaspettati: “Non lo dirà mai ad alta voce, ma sentirai sempre quel peso. È un rapporto fondamentalmente diseguale. E quando decide di far valere il suo ‘potere’, ti senti come se stessi cadendo nel vuoto”.
“Se potessi tornare indietro, mi fermerei”
Nonostante la stabilità e il sentimento che si è sviluppato col tempo, la donna rimpiange la scelta fatta da giovane: “Accetto che questo è il letto che ho fatto e in cui devo dormire, ma non lo consiglierei a nessun altro. Se potessi tornare indietro, fermerei la me stessa diciannovenne”.

Le sue parole più toccanti riguardano i suoi figli. Guardando alla sua figlia maggiore, che ha oggi appena due anni in meno rispetto a lei quando incontrò il marito (dunque 15), la donna non riesce nemmeno a immaginare che possa vivere un’esperienza simile: “Non posso neanche pensarci. Non lo augurerei mai a lei o a nessun’altra ragazza.”
Una riflessione sulle relazioni diseguali
Questa storia, per quanto personale, mette in evidenza dinamiche comuni in molte relazioni dove il denaro gioca un ruolo predominante. Sociologi e psicologi hanno spesso sottolineato che le relazioni con squilibri di potere tendono a creare tensioni a lungo termine. Eppure, la crescente popolarità sui social di influencer che incoraggiano le giovani donne a cercare uomini ricchi perpetua una narrazione potenzialmente pericolosa.
Secondo un’opinione pubblicata sul Guardian, l’autrice Emma Beddington ha criticato questa tendenza definendola “retrograda” e in netto contrasto con i progressi delle donne nel mondo accademico e lavorativo. “Come possiamo trovare aspirazionale uno stile di vita basato sulla dipendenza economica?” si è chiesta. “Tutti i diritti conquistati a fatica, come la possibilità di possedere proprietà, di ereditare, di avere una paga equa, messi da parte per una vita di vulnerabilità?”.
