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Un nostro connazionale si è recato in un supermercato della Transnistria, esplorando la 'scena culinaria' locale. A parte le battute, ci sono dei cibi molto particolari e - soprattutto - dei packaging strani dal punto di vista di un italiano.
L’utente Instagram triptatoes3 è noto per i suoi contenuti che svelano le curiosità più insolite da paesi spesso ignorati dal turismo di massa. Questa volta, il suo viaggio lo ha portato in Transnistria, un territorio controverso che ufficialmente fa parte della Moldavia, ma che si considera una repubblica indipendente, con una propria moneta, bandiera e struttura amministrativa. Per molti, è un luogo misterioso, un angolo d’Europa fermo nel tempo, che offre uno spaccato interessante di cultura e abitudini quotidiane.
L’ultimo video di triptatoes3 è dedicato a un supermercato della Transnistria, dove ha documentato una serie di prodotti e packaging decisamente inusuali per chi è abituato ai supermercati occidentali. Il comun denominatore? La stranezza. Ecco alcuni degli aspetti più curiosi che ha scoperto.
Una spillatrice di birra fai-da-te
Una delle prime cose che ha catturato l’attenzione di triptatoes è stata una spillatrice di birra disponibile per i clienti. Qui chiunque può portare la propria bottiglia da casa, riempirla e risparmiare sul costo finale. Una pratica che, se da un lato riduce gli sprechi di packaging, dall’altro può sembrare bizzarra per un italiano abituato a trovare birra in eleganti bottiglie di vetro o lattine ben confezionate. In Transnistria, questa modalità è vista come pratica ed economica, e pare essere una normalità per i residenti.
Pasta senza marchio a un euro al chilo
Se pensavi che la pasta fosse sempre accompagnata da dettagliate informazioni su tempi di cottura, valori nutrizionali e magari una descrizione invitante sulla confezione, la Transnistria ti farà cambiare idea. In questo supermercato, la pasta è venduta in anonime buste trasparenti, senza alcuna indicazione. Nessun marchio, nessuna scritta: solo un chilo di pasta al prezzo di 1 euro. Un’esperienza di acquisto che per noi italiani, custodi della tradizione pastaia, potrebbe risultare quantomeno sorprendente.

Gelati dalle forme improbabili
Un altro aspetto che triptatoes ha documentato riguarda i gelati, che in Transnistria sembrano sfidare ogni convenzione estetica. Uno dei più curiosi ha la forma di un panetto di burro, ricordando vagamente il nostro Cucciolone, mentre un altro, ancora più assurdo, è un gelato a forma di salame. Sì, hai letto bene: un salame dolce, da affettare per gustarlo. Questi prodotti, oltre a essere insoliti, testimoniano una creatività che rende l’esperienza di fare la spesa in Transnistria decisamente unica.
Birra in bottiglie di plastica da due litri
Per noi italiani, abituati ad associare la birra a eleganti bottiglie di vetro, trovarla in bottiglie di plastica da due litri può sembrare quasi un sacrilegio. Ma in Transnistria questa è la norma. È un'opzione economica e pratica, anche se distante anni luce dalle preferenze degli amanti della birra artigianale o di qualità.
Snack e biscotti anonimi
Non solo la pasta, ma anche salatini, snack e biscotti per la colazione sono venduti in buste trasparenti senza alcuna marca o indicazione. Un’esperienza di acquisto che elimina qualsiasi idea di marketing o brand recognition, puntando tutto sull’essenziale: il prodotto.
Yogurt, kefir e latte in buste di plastica
Un’altra stranezza che ha colpito triptatoes riguarda i prodotti caseari. In Transnistria, yogurt, kefir e latte vengono venduti in buste di plastica colorate, una scelta che riduce probabilmente i costi ma risulta insolita per chi è abituato a confezioni rigide e pratiche.
Sale in grandi buste di plastica
Infine, un’altra differenza curiosa è il sale venduto in grandi buste di plastica, un formato che si discosta dalla carta o dai classici barattoli presenti nei nostri supermercati. Anche qui, l’obiettivo sembra essere quello di puntare sulla semplicità e sull’economicità.
Insomma, per chi ama esplorare le stranezze del mondo, la Transnistria si conferma una destinazione capace di sorprendere. E chissà, magari la prossima volta qualcuno di noi porterà da casa una bottiglia per la spillatrice di birra!
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