Il passaporto è uno strumento universale, necessario per viaggiare da un paese all’altro. Eppure, mentre il formato e la funzione sono standardizzati, il colore della copertina varia considerevolmente a seconda della nazione. Perché? Questa domanda ha trovato risposta grazie a ClaudioTripTherapy, uno youtuber italiano appassionato di viaggi, che ha spiegato in uno dei suoi video brevi le ragioni dietro questa curiosa diversità.
La maggior parte dei passaporti nel mondo si rifà a tre colori principali: rosso, blu e verde, ciascuno con significati simbolici e culturali ben definiti.
Rosso è probabilmente il colore più diffuso, adottato da molti paesi per motivi storici, politici e culturali. Ad esempio, tutti i paesi dell’Unione Europea (con l'eccezione della Croazia, che presto adeguerà il suo passaporto al bordeaux) utilizzano tonalità di rosso, spesso vicino al bordeaux. Questo colore simboleggia l'appartenenza all'UE o l'aspirazione a farne parte, come accaduto per nazioni candidate come la Turchia. Anche paesi asiatici come la Cina e il Giappone utilizzano il rosso, sebbene con sfumature diverse: nel caso della Cina, il rosso richiama il passato comunista e l'identità nazionale.
Blu, invece, rappresenta l'idea di un "nuovo mondo". Non è un caso che sia adottato da paesi come gli Stati Uniti, che storicamente hanno promosso l'idea di libertà e indipendenza. Anche molte nazioni del Sud America, come Brasile, Argentina e Uruguay, scelgono il blu, spesso come simbolo di unità regionale e stabilità.
Verde è profondamente legato alla cultura e alla religione islamica. La maggior parte dei paesi a maggioranza musulmana adotta questo colore per i propri passaporti, come Arabia Saudita, Pakistan e Marocco. Nella tradizione islamica, il verde è considerato il colore del paradiso e un simbolo di fede e prosperità.

Passaporti unici
Oltre ai colori principali, ci sono alcune eccezioni degne di nota. Un esempio è il passaporto della Nuova Zelanda, di colore nero. Questo colore non è casuale: il nero è profondamente legato alla cultura Maori ed è un simbolo di potere, unicità e autenticità. Il passaporto nero è quindi una celebrazione dell'identità culturale del paese. Anche il colore del passaporto può cambiare nel tempo. Un esempio recente è il Regno Unito: fino a pochi anni fa, i passaporti britannici erano rossi, in linea con gli altri paesi dell'Unione Europea. Tuttavia, dopo la Brexit, il Regno Unito ha deciso di tornare al passaporto blu, un colore che richiama i documenti pre-UE e simboleggia l'indipendenza ritrovata.
Fattori pratici e simbolici
Il colore di un passaporto non è scelto solo per motivi estetici o simbolici. Spesso, i colori scuri come il bordeaux o il blu vengono preferiti perché resistono meglio all'usura e allo sporco, essendo più pratici per un documento che viaggia frequentemente. Allo stesso tempo, il colore è un elemento distintivo che riflette l'identità di una nazione, i suoi valori e le sue alleanze geopolitiche. Ad esempio, i passaporti di alcune organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, hanno colori specifici che li distinguono dai documenti nazionali.
