Una donna ha ordinato un'aragosta viva in un ristorante ma ha postato lo scontrino lamentandosene e definendo il prezzo finale eccessivo. Nei commenti, in molti le hanno dato ragione ma c'è chi l'ha criticata.
Una serata al ristorante si è trasformato in un caso controverso quando una cliente ha ricevuto un conto da capogiro e ha deciso di denunciarlo pubblicamente, con tanto di foto dello scontrino. La vicenda, avvenuta in un noto ristorante cinese, Canton Lane, a Perth (Australia), ha scatenato un acceso dibattito online. La protagonista della storia, Reanna Ho, si era recata al ristorante con un gruppo di otto persone per una cena conviviale. Tra i piatti ordinati, otto in totale, il principale responsabile del conto esorbitante è stato un’aragosta viva, il cui prezzo è stato indicato come variabile in base al peso e alle fluttuazioni di mercato.
Lo scontrino 'salato' per un'aragosta viva (e altri piatti)
La sorpresa di Reanna è arrivata al momento del conto: ben 944,30 dollari australiani (circa 568€), di cui 615 dollari (370 euro) solo per l’aragosta. Nonostante la cliente fosse stata avvisata della variabilità del prezzo, non erano stati forniti dettagli chiari sul costo al chilogrammo o sul peso effettivo dell'animale. Reanna ha condiviso la sua esperienza sui social, scrivendo: “Pur avendo pagato il conto, non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che qualcosa non andasse. Non ci è stato comunicato il prezzo per chilogrammo, né ci è stato detto che le cinque porzioni di noodles aggiuntive avrebbero avuto un costo di 15 dollari ciascuna”.

Il giorno successivo, dopo aver contattato il ristorante, ha scoperto che l’aragosta pesava 4,5 libbre (circa 2,04 kg) ed era stata venduta al prezzo di 120 dollari australiani (72€) per libbra (circa 450 grammi, dunque 150€ al chilo). “Non ci aspettavamo che fosse economica, ma il prezzo comune è solitamente intorno ai 60-70 dollari (40€) per libbra. Anche durante i periodi festivi, sembra irragionevole che il costo raddoppi”, ha dichiarato Reanna. A peggiorare la situazione, secondo la cliente, è stato il fatto che il peso dell’aragosta non fosse evidente. “Se veramente pesava 4,5 libbre, la testa avrebbe dovuto essere enorme e ben visibile, ma nessuno al tavolo l’ha notata”, ha aggiunto.
Il dibattito sui social e la risposta del ristorante
La storia ha rapidamente attirato l'attenzione dei social, dove molti utenti si sono schierati dalla parte di Reanna. Molti hanno criticato il ristorante per la mancanza di trasparenza sui prezzi. “Chi cucina un piatto da oltre 600 dollari senza avvisare il cliente che sarà così costoso?”, ha commentato un utente. Altri hanno sottolineato che, in situazioni simili, i ristoratori dovrebbero fornire una spiegazione dettagliata dei costi prima di procedere con l’ordine.
Il ristorante Canton Lane ha risposto pubblicamente alle accuse, riconoscendo che il prezzo e il peso dell’aragosta non erano stati comunicati in modo chiaro, ma ha difeso le proprie pratiche. “Rimuoviamo la testa dell’aragosta per cucinarla, come facciamo da quando abbiamo aperto. Non vediamo il motivo di presentare la testa solo per scopi estetici”, ha dichiarato la direzione. Il ristorante ha inoltre spiegato che i prezzi elevati erano dovuti all’aumento delle esportazioni verso la Cina e alla crescita della domanda durante il periodo festivo, fattori che hanno fatto lievitare i costi di mercato. “Gestiamo questo ristorante da otto anni senza problemi. Non c'è stata alcuna intenzione di ingannare i clienti”, hanno concluso i responsabili.
