"Sono una barista e sono tristissima: nessun uomo ci prova con me", lo sfogo è virale

Una barista si è detta "tristissima" perché nessun uomo ci prova lei mentre è al lavoro. La giovane ha ammesso di avere un fisico tonico e allenato, ma nonostante ciò i clienti concentrano le loro attenzioni su altre colleghe.

Una giovane studentessa universitaria, presumibilmente statunitense, ha deciso di condividere il proprio sfogo anonimamente alla rubrica “Dear Prudence” di Slate. Il motivo? Un’esperienza lavorativa che le ha fatto mettere in dubbio la propria immagine di sé e il proprio valore. A soli 20 anni, la ragazza lavora come barista per pagarsi gli studi, ma la mancanza di attenzioni da parte dei clienti maschi rispetto alle sue colleghe l’ha gettata in una spirale di insicurezze.

“Prima di iniziare questo lavoro, non pensavo di essere brutta,” scrive nella sua lettera. “Non sono un 10, ma almeno un 6. Eppure, tutte le altre ragazze che lavorano qui ricevono complimenti di continuo dai clienti, mentre a me non capita mai”. Questa osservazione ha iniziato a influenzare il suo modo di vedersi, tanto da considerare il proprio aspetto fisico come un ostacolo: “Ho un bel fisico e un peso perfettamente normale rispetto alla mia altezza. Il mio viso e i miei capelli non sono il massimo. Anche le ragazze un po’ sovrappeso con un bel viso vengono corteggiate, mentre io no”.

Lamenta inoltre che le sue colleghe, che ricevono costantemente attenzioni, sembrano quasi gareggiare nel “lamentarsi” dei numerosi uomini che le approcciano. “È come se un povero ascoltasse dei ricchi lamentarsi di avere troppi soldi”, scrive, sottolineando come queste conversazioni non facciano altro che accentuare il suo senso di esclusione.

Una questione di percezione

Questo senso di invisibilità, racconta, l’ha portata a considerare drastiche soluzioni, come ricorrere alla chirurgia estetica. Nonostante l’ambiente di lavoro sia in generale piacevole e il salario dignitoso, la giovane ha iniziato a detestare l’idea di presentarsi al bar ogni giorno. Si è persino chiesta se non fosse il caso di cercare un impiego diverso, lontano dal contatto diretto con il pubblico.

La barista sta considerando perfino di lasciare il lavoro, visto lo stato di insoddisfazione in cui si trova.
La barista sta considerando perfino di lasciare il lavoro, visto lo stato di insoddisfazione in cui si trova.

Prudence, la consulente della rubrica, ha cercato di offrire una prospettiva diversa. Prima di tutto, l’ha invitata a non prendere le attenzioni degli uomini come una misura del proprio valore. “Il fatto che gli uomini non ti approccino non significa che non sei attraente”, ha spiegato. Ha poi aggiunto che spesso gli uomini flirtano con chi ritengono più “receptive” (approcciabile, che probabilmente risponde anziché troncare immediatamente la conversazone), evitando chi potrebbe sembrare meno propenso a dare corda.

Riformulare la prospettiva

Prudence ha suggerito di provare a parlare con una collega più gentile per condividere il proprio disagio o per capire meglio come queste attenzioni vengano percepite dalle altre. “Molte di loro avranno storie orribili da raccontare sui clienti molesti - ha detto - e questo potrebbe farti rivalutare la situazione”.

Inoltre, ha esortato la ragazza a non lasciarsi consumare dal confronto. Se il desiderio di migliorare il proprio aspetto è autentico, Prudence le ha consigliato di esplorare trattamenti o routine di bellezza che possano farla sentire più a suo agio, ma di affrontare prima eventuali insicurezze psicologiche con un terapeuta.

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