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I legumi sono un elemento fondamentale della dieta mediterranea, apprezzati per il loro alto valore nutrizionale e la versatilità in cucina. Si possono trovare in versione secca o in conserva, e quest’ultima opzione è particolarmente amata per la sua praticità. Tuttavia, c'è un elemento delle conserve di legumi che spesso suscita dubbi: il liquido contenuto nel barattolo. È davvero sicuro consumarlo? Oppure è meglio buttarlo? La dietista e nutrizionista Júlia Farré chiarisce ogni dubbio, spiegando che questo liquido, noto anche come aquafaba, non solo è commestibile, ma può essere un vero alleato in cucina.
Cos’è il liquido dei legumi in barattolo?
Molte persone considerano il liquido dei legumi in barattolo come "acqua con conservanti" e lo eliminano pensando che sia dannoso per la salute. In realtà, spiega Farré, si tratta di acqua di cottura dei legumi, arricchita da amidi, proteine e altri composti nutritivi che i legumi rilasciano durante il processo di lavorazione. Questo conferisce al liquido una consistenza viscosa e caratteristiche uniche.

Secondo l’esperta, l’acquafaba è tutto fuorché insignificante o un rifiuto: “È un liquido prezioso che possiamo riutilizzare in cucina per aggiungere sapore e consistenza ai piatti. È perfetto, ad esempio, per preparare stufati o zuppe, poiché aiuta a creare una consistenza più cremosa”.
Aquafaba: un sostituto vegano per l’uovo
Un utilizzo particolarmente interessante dell’acquafaba (spesso indicata come aquafaba) è come sostituto dell’uovo. Grazie alla sua capacità di emulsionare e montarsi, questo liquido è un’opzione ideale per chi segue una dieta vegana o per chi è allergico all’uovo. “Può essere utilizzato in ricette come maionesi, mousse, torte o biscotti”, spiega Farré. Per montare l’aquafaba è sufficiente utilizzare una frusta elettrica, ottenendo una consistenza simile a quella degli albumi montati a neve. Questo lo rende un ingrediente prezioso in cucina, non solo per chi desidera evitare le proteine animali, ma anche per ridurre gli sprechi, utilizzando al meglio tutte le componenti delle conserve.
Cosa considerare prima di utilizzare l’acquafaba
Tuttavia, non tutte le conserve di legumi sono uguali, e ci sono alcune accortezze da adottare. Farré consiglia di controllare il contenuto di sale nel liquido di conservazione: in alcune marche, il liquido può essere molto ricco di sodio, che potrebbe non essere adatto a chi soffre di ipertensione o segue una dieta a basso contenuto di sale. Se il liquido risulta troppo salato, basta sciacquare i legumi sotto acqua corrente prima di utilizzarli o diluire il liquido con un po’ d’acqua. In questo modo, si può ridurre significativamente il contenuto di sodio senza rinunciare ai benefici dell’aquafaba.
Perché non buttare l’acquafaba?
L’idea di riutilizzare l’acquafaba non è solo una scelta pratica, ma anche un modo per ridurre gli sprechi alimentari. In un’epoca in cui la sostenibilità è sempre più importante, sfruttare ogni parte di un alimento è una piccola ma significativa azione per rispettare l’ambiente. Inoltre, l’acquafaba è ricca di nutrienti che possono arricchire i tuoi piatti. Contiene amidi e proteine che contribuiscono a dare corpo e sapore alle preparazioni, rendendo le zuppe, gli stufati o le salse più gustose e cremose.
