Manager italiana indica le aggiunte inutili che molti fanno al proprio Curriculum Vitae

Il Curriculum Vitae è uno strumento fondamentale per chi cerca lavoro, ma spesso viene compilato in modo poco efficace. Fabiana Andreani, manager italiana e esperta di carriera, ha condiviso preziosi consigli su come ottimizzare il CV, eliminando informazioni superflue che possono penalizzare il candidato agli occhi dei selezionatori. Uno dei suoi video più visti tratta proprio il tema delle "aggiunte inutili" che molte persone inseriscono senza un reale beneficio. Vediamo quali sono e perché evitarle.

1. Esperienze lavorative che non vuoi o non puoi raccontare

Secondo Andreani, il CV non deve essere un elenco dettagliato di ogni singolo lavoro svolto, ma uno strumento mirato per ottenere il ruolo desiderato. Inserire esperienze lavorative che non si vogliono approfondire o che non hanno attinenza con la posizione a cui ci si candida può essere controproducente. Meglio selezionare le esperienze più rilevanti e coerenti con l’obiettivo professionale. Ti stai candidando per una posizione da copywriter? Puoi tranquillamente non specificare di aver fatto l'aiuto cuoco dieci anni fa.

La manager italiana ha sconsigliato di aggiungere al Curriculum esperienze lavorative di cui non si può o non si vuole parlare approfonditamente.
La manager italiana ha sconsigliato di aggiungere al Curriculum esperienze lavorative di cui non si può o non si vuole parlare approfonditamente.

2. CV più lunghi di una pagina

Una delle convinzioni più diffuse è che un CV dettagliato aumenti le possibilità di essere notati. In realtà, i selezionatori dedicano pochissimo tempo a ogni candidatura e raramente leggono oltre la prima pagina. "La seconda pagina non la legge nessuno, figuriamoci la terza", afferma Andreani. Fa eccezione il CV accademico, che può arrivare anche a diverse decine di pagine, ma per la maggior parte dei lavori una singola pagina ben strutturata è più che sufficiente.

3. Corsi tecnici troppo datati

Elencare corsi tecnici frequentati più di tre anni fa è un altro errore comune. "Al giorno d’oggi una competenza dura un anno, al massimo un anno e mezzo. Figuriamoci se è di tre anni fa", spiega l’esperta. Questo perché le competenze tecniche cambiano rapidamente, e un corso ormai superato potrebbe non avere più valore nel mercato del lavoro attuale. Se un corso è particolarmente significativo o ha avuto un impatto importante sulla carriera, è meglio aggiornarlo con esperienze pratiche più recenti.

4. Indirizzo di residenza

Un tempo era considerato essenziale indicare il proprio indirizzo di residenza sul CV, ma oggi questa informazione è spesso superflua. "Se ti candidi per un lavoro lontano da casa tua, scrivi solo Domicilio: città in cui saresti disponibile a trasferirti", suggerisce Andreani. Questo aiuta a evitare discriminazioni geografiche e rende il CV più flessibile per opportunità lavorative in diverse località.

5. Allegati non richiesti

Un errore che può appesantire inutilmente il CV è l’invio di documenti allegati non richiesti. "Appesantiscono, nessuno li legge e rendono anche difficile l’invio del file", sottolinea Andreani. Se si vuole fornire materiale aggiuntivo, secondo la manager, una soluzione più pratica è inserire un link esterno, un QR Code o semplicemente aggiungere la dicitura "Disponibile su richiesta".

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