Quando si pianifica un viaggio, è fondamentale considerare il costo della vita e i prezzi dei luoghi che si intende visitare. In caso contrario, si rischia di finire vittime di una "truffa", come raccontato da Irene Ferrer, una turista spagnola in visita a Roma.
Attraverso il suo profilo TikTok, Irene ha condiviso l'esperienza di una colazione che ha avuto un costo a dir poco esorbitante. Lei e sua madre si sono recate in una caffetteria della capitale italiana per un pasto mattutino semplice: un caffè, un succo, una bottiglia di acqua, un pezzo di torta e un croissant. Un conto che in Spagna sarebbe stato piuttosto economico, ma che a Roma si è rivelato un vero e proprio salasso. "Il totale è stato di 86 euro", ha raccontato la giovane ridendo per non piangere. Tuttavia, la cifra non includeva ancora un dettaglio che le ha lasciate ancor più sbigottite: una mancia di 8 euro, portando il totale della colazione a 95 euro per due persone. Non è chiaro, però, perché abbiano dato la mancia malgrado il prezzo esorbitante dato che in Italia non è obbligatoria.

La madre di Irene, ancora sotto shock per il prezzo, ha spiegato che non avevano altra scelta se non pagare la cifra richiesta. "È stato davvero assurdo", ha commentato nel video pubblicato dalla figlia. Il racconto ha rapidamente catturato l'attenzione degli utenti di TikTok, generando oltre 812.000 visualizzazioni e migliaia di commenti. Molti utenti hanno condiviso esperienze simili vissute nella capitale italiana, sottolineando come Roma sia ricca di locali che approfittano dei turisti per applicare prezzi esorbitanti.
Colazione dolce (ma salatissima) a Roma: il video di due turiste spagnole
"Purtroppo a Roma ci sono locali che sono vere e proprie trappole per turisti. Anche io sono caduto in uno vicino alla stazione Termini", ha scritto un utente. Altri hanno suggerito di controllare sempre il menù prima di ordinare, mentre alcuni hanno espresso sorpresa ma non incredulità di fronte all’accaduto. I prezzi elevati nei locali turistici non sono una novità, specialmente nelle zone più frequentate dai visitatori. In molte città d'arte, ristoranti e bar situati in aree di grande afflusso turistico tendono a gonfiare i prezzi, spesso senza esporre chiaramente i costi aggiuntivi. Questo porta a situazioni come quella raccontata da Irene Ferrer, dove il costo di un pasto ordinario si trasforma in una spesa imprevista e sproporzionata.
Molti turisti non prestano attenzione ai dettagli del menù, non immaginando che alcuni locali aggiungano tariffe per il servizio al tavolo, il coperto o addirittura per la semplice permanenza nella struttura. In alcuni casi, i prezzi esposti riguardano solo il servizio al banco, mentre sedersi a un tavolo comporta costi molto più elevati. Questa esperienza ha riaperto il dibattito sulla regolamentazione dei prezzi nei locali turistici e sulla necessità di una maggiore trasparenza nei confronti dei clienti. Alcuni utenti hanno suggerito di consultare recensioni online prima di scegliere un ristorante, mentre altri consigliano di evitare le zone più turistiche e di optare per locali frequentati anche dalla popolazione locale.
Nei commenti, alcuni utenti hanno scritto che il bar in questione si troverebbe nei pressi di Castel Sant’Angelo e che già in passato sarebbe finito sui giornali per scontrini fuori dal comune. Questo solleva ulteriori domande su come sia possibile che determinati locali continuino a operare con tali pratiche senza incorrere in sanzioni. Un episodio che lascia l'amaro in bocca e che sottolinea l'importanza di essere sempre vigili quando si viaggia.
