Entrano nel camerino di Zara mentre prova dei vestiti, lei fa causa e ottiene un risarcimento enorme

Un episodio avvenuto in un negozio Zara ha portato a una sentenza che ha fatto scalpore. Una influencer Krystal Joyce ha ottenuto un risarcimento molto alto (considerato quanto successo), dopo essere stata a suo dire umiliata pubblicamente mentre provava dei vestiti in un camerino.

Secondo quanto riportato in tribunale, Krystal Joyce, 20 anni, si trovava nel camerino del negozio Zara di Blanchardstown, sobborgo alla periferia di Dublino, quando un’addetta alla sicurezza ha improvvisamente aperto la tenda mentre era parzialmente svestita, entrando di fatto nella minuscola stanza. La giovane, che condivide video di moda sui social media, ha raccontato che subito dopo è stata interrogata dai dipendenti, che sembravano trattarla come una criminale, o almeno come qualcuno che aveva commesso un furto.

Joyce ha riferito che la vigilante le avrebbe ripetutamente detto: "Sto chiamando la polizia", impedendole di lasciare il negozio per un certo periodo di tempo. Questo trattamento, avvenuto davanti agli altri clienti presenti nel punto vendita, ha portato la giovane a intentare una causa per diffamazione contro Zara e la società di sicurezza responsabile. A insospettirli è il troppo tempo trascorso nel camerino. In realtà, la donna stava registrando dei video per i suoi profili social in cui provava diversi outfit.

La battaglia legale e il verdetto del giudice

In tribunale, Joyce ha spiegato di essersi sentita pubblicamente umiliata, in quanto l’atteggiamento del personale del negozio avrebbe lasciato intendere che fosse coinvolta in attività illecite. Il suo avvocato, Esther Earley, ha sottolineato che l’influencer utilizza spesso i camerini dei negozi per realizzare contenuti per i suoi follower, promuovendo e consigliando abiti. Durante il processo, il giudice Roderick Maguire ha evidenziato le "gravi incongruenze" nelle testimonianze fornite dal personale del negozio. Earley ha addirittura suggerito che un rapporto interno dell’accaduto, redatto da Zara, fosse stato falsificato.

Krystal Joyce ha ottenuto un enorme risarcimento da parte di Zara dopo che lo staff del negozio è entrato nel camerino senza il suo consenso, con l'accusa (infondata) di furto.
Krystal Joyce ha ottenuto un enorme risarcimento da parte di Zara dopo che lo staff del negozio è entrato nel camerino senza il suo consenso, con l'accusa (infondata) di furto.

Alla fine, il giudice ha riconosciuto la veridicità della versione di Joyce, definendola una testimone sincera e diretta. Ha inoltre dichiarato che le azioni del personale di Zara e della sicurezza hanno causato un grave turbamento alla giovane, in particolare a causa della violazione della sua privacy nel camerino.

Il risarcimento

La corte ha stabilito che Zara e la società di sicurezza Bidvest Noonan (ROI) Limited dovessero risarcire Krystal Joyce con un totale di 20.000 euro. La somma è stata suddivisa equamente: 10.000 euro da parte di ITX Retail Limited, che gestisce il negozio Zara, e altri 10.000 euro da parte della società di sicurezza. Il giudice Maguire ha sottolineato che Joyce, in quanto influencer con una presenza significativa sui social media, aveva subito un danno non solo personale in quanto la sua privacy era stata violata, ma anche di reputazione. Ha inoltre aggiunto che la giovane cerca di sensibilizzare il pubblico sulla comunità dei nomadi irlandesi, di cui fa parte, e che il trattamento ricevuto nel negozio ha amplificato l'impatto negativo dell'accaduto.

 

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