Se anche a te disturba (nel vero senso della parola) il rumore di una persona che mastica, vuol dire che potresti soffrire di misofonia. Ecco cosa dice al riguardo il Sistema Sanitario nazionale.
Fin da piccoli, a molti di noi, è stato insegnato che non si deve masticare con la bocca aperta, una regola di buona educazione che aiuta a evitare fastidi agli altri commensali. Tuttavia, per alcune persone, il rumore della masticazione altrui non è solo un piccolo fastidio, ma può scatena una reazione emotiva estrema. Se ti trovi a provare un forte senso di irritazione o rabbia quando senti qualcuno masticare, sappi che non sei solo. E sappi anche che potresti soffrire di un disturbo psicologico chiamato misofonia.
Secondo il Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS), la misofonia è una "reazione emotiva estrema a determinati suoni quotidiani che la maggior parte delle persone ignora con facilità". Questa condizione può scatenare sensazioni di rabbia, disgusto, ansia o persino panico quando si è esposti a certi suoni specifici. I suoni che maggiormente disturbano chi soffre di misofonia possono essere suddivisi in tre categorie principali:
- Suoni legati al mangiare, come la masticazione, la deglutizione o lo schioccare delle labbra.
- Suoni nasali e della gola, come il respiro rumoroso o il raschiarsi la gola.
- Rumori ambientali ripetitivi, come il ticchettio di una penna, il tamburellare delle dita su una superficie o il fruscio della carta.
Chi soffre di misofonia descrive queste sensazioni come un vero e proprio "corto circuito" emotivo. Secondo l'NHS, l'esposizione a questi suoni può innescare una reazione simile alla risposta di "lotta o fuga", caratterizzata da battito cardiaco accelerato, tensione muscolare, sudorazione e, in alcuni casi, una sensazione di impotenza o perdita di controllo.
Cause e meccanismi della misofonia
Studi scientifici suggeriscono che la misofonia potrebbe essere collegata a una variazione nel modo in cui il cervello elabora gli stimoli sonori. Un'indagine pubblicata sul Journal of Neuroscience ha rivelato che nelle persone con misofonia si attivano in modo anomalo alcune aree del cervello associate all'elaborazione emotiva e sensoriale, come la corteccia insulare anteriore. Secondo una ricerca della University of Newcastle, le persone con misofonia mostrano una connessione iperattiva tra la corteccia uditiva e le aree cerebrali responsabili del controllo emotivo. Questo spiegherebbe perché alcuni suoni banali per la maggior parte delle persone possano diventare intollerabili per chi soffre di questa condizione.

Si può trattare la misofonia?
Anche se non esiste una cura definitiva per la misofonia, esistono trattamenti che possono aiutare a gestire la condizione. L'NHS afferma che la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) ha dimostrato una certa efficacia nei pazienti con misofonia grave, specialmente quando questa condizione interferisce con la vita quotidiana o causa ansia persistente. Uno studio pubblicato su Frontiers in Neuroscience ha suggerito che la terapia basata sulla ristrutturazione cognitiva può aiutare le persone con misofonia a modificare la loro reazione emotiva ai suoni scatenanti. Inoltre, alcune tecniche di rilassamento e mindfulness possono contribuire a ridurre lo stress associato all'esposizione ai suoni fastidiosi.
L'NHS spiega che il trattamento può essere particolarmente utile nei seguenti casi:
- Se la reazione di misofonia persiste anche quando il suono non è più presente (ad esempio, se si rimane irritati per molto tempo dopo aver sentito un rumore disturbante).
- Se si sviluppa un'ansia anticipatoria legata all'esposizione ai suoni scatenanti.
- Se la misofonia peggiora in concomitanza con altre condizioni psicologiche, come disturbi d'ansia o depressione.
