La società canadese Super Copper ha annunciato la scoperta di un importante giacimento di rame di alta qualità in Sudamerica, precisamente nel progetto Cordillera Cobre, situato nella regione di Atacama, in Cile. Secondo le prime analisi, questo ritrovamento potrebbe diventare uno dei più significativi nel settore minerario degli ultimi dieci anni.
Durante la prima fase di esplorazione, i geologi hanno raccolto 122 campioni di roccia, dei quali 46 presentano concentrazioni di rame superiori all'1%, con picchi che raggiungono il 10,3% di rame e 296 grammi per tonnellata (g/t) di argento. Questi livelli di mineralizzazione sono considerati eccezionali, evidenziando il potenziale del giacimento come nuovo polo di investimento nella ricca industria mineraria cilena.
Il progetto Cordillera Cobre, situato a nord-est di Copiapó, si trova in una delle aree con la più alta attività mineraria a livello globale. L’esplorazione ha incluso campionamenti selettivi e analisi geofisiche per determinare la distribuzione e la qualità dei depositi minerari. Secondo Zachary Dolesky, direttore esecutivo di Super Copper, l'identificazione di così tante aree con rame di alto grado è un evento raro e di grande valore per il settore. "Identificare multiple aree con concentrazioni superiori al 5% di rame, e un picco del 10,3%, è un segnale altamente promettente per l'espansione dell'industria mineraria cilena", ha dichiarato Dolesky.

Super Copper prevede di avviare una seconda fase di esplorazione, che comprenderà ulteriori campionamenti, scavi mirati, rilevamenti geofisici aerei e terrestri e successivamente perforazioni esplorative. L’obiettivo è definire la continuità dei depositi e massimizzare il potenziale del giacimento. Con questa scoperta, la regione di Atacama si conferma ancora una volta un punto nevralgico per l’estrazione di risorse minerarie strategiche, contribuendo alla leadership del Cile nella produzione mondiale di rame.
Perché è una scoperta importantissima
Il rame è molto richiesto perché conduce bene l’elettricità e il calore, non si rovina facilmente e può essere riciclato molte volte senza perdere le sue qualità. Per questo viene usato in tantissimi settori: nella costruzione di case (dove va il 40% del rame consumato), per le reti elettriche, negli oggetti elettronici come smartphone e computer e nei veicoli elettrici. Questi ultimi, per funzionare, usano da due a quattro volte più rame rispetto alle auto tradizionali.
Nel campo dell’energia pulita, il rame è ancora più importante: servono tonnellate di rame per costruire parchi eolici e impianti solari. Ad esempio, un parco eolico può usare fino a 6,8 milioni di chili di rame, mentre un impianto solare può richiedere oltre 4.000 chili per ogni megawatt prodotto. Con l’aumento delle auto elettriche e dei centri dati per l’intelligenza artificiale, la richiesta di rame è destinata a crescere ancora di più nei prossimi anni.
Questa scoperta arriva in un momento cruciale. Entro il 2040, il mondo avrà bisogno di circa 39 milioni di tonnellate di rame per supportare la transizione verso un’energia più pulita. Tuttavia, le miniere attuali potrebbero non essere in grado di soddisfare tutta questa domanda. A complicare le cose ci sono anche le tensioni tra alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e la Cina, che potrebbero rendere più difficile trovare e trasportare il rame necessario.
