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Un episodio accaduto a Singapore sta facendo discutere il web: un dirigente d'azienda ha risposto in modo durissimo a una candidata che gli aveva chiesto di sostenere un colloquio a distanza. La sua reazione ha scatenato centinaia di commenti indignati, ma dopo le critiche ha deciso di fare alcune precisazioni.
Il caso: la richiesta di un colloquio virtuale e la risposta del dirigente
Tutto è iniziato quando una giovane candidata, identificata come Sarah, ha chiesto la possibilità di sostenere un colloquio virtuale per un'opportunità di stage. Per l'esattezza, i due erano rimasti d'accordo per vedersi l'indomani di persona. Alle 19:00, però, la ragazza ha chiesto di poter sostenere il colloquio da remoto. Il dirigente ha prima risposto: "No, non è possibile. Se vuoi venire in presenza, sei la benvenuta". Letteralmente due minuti dopo, però, Jeffrey Koh, ha cambiato idea e annullato l'incontro, pubblicando poi un post su Facebook in cui attaccava duramente la ragazza. Nel post, Koh ha definito Sarah "una giovane viziata" e ha scritto che preferirebbe assumere lavoratori stranieri "affamati e determinati" piuttosto che persone come lei. "Chiamatemi pure boomer, ma le future generazioni mi preoccupano", ha aggiunto, lamentandosi della mancanza di impegno dei giovani candidati.

L’ondata di critiche e il dibattito sui social
Le parole di Koh hanno immediatamente acceso il dibattito. Il suo post ha raccolto centinaia di commenti, la maggior parte in difesa della candidata. Molti utenti hanno sottolineato come la flessibilità sia un valore importante nel mondo del lavoro moderno e che chiedere un colloquio virtuale non significhi mancare di entusiasmo.
"Essere flessibili e aperti al cambiamento non vuol dire non avere voglia di lavorare", ha scritto un utente. Un altro ha aggiunto: "Lei ha chiesto educatamente, e tu hai risposto in modo arrogante. Se questo è il tuo atteggiamento, forse il problema non è la nuova generazione". Tuttavia, alcuni hanno difeso il dirigente, sostenendo che i candidati dovrebbero mostrare maggiore serietà. "Se una persona è veramente interessata a uno stage, trova il modo di presentarsi di persona", ha commentato qualcuno.
Le precisazioni del dirigente dopo le critiche
Dopo il clamore mediatico, Koh ha deciso di tornare sui social per spiegare meglio la sua posizione. In un nuovo post ha chiarito che non ha nulla contro i giovani lavoratori locali, ma che negli ultimi anni ha notato una mancanza di competenze e serietà tra alcuni stagisti. Non solo: ha anche aggiunto informazioni relativamente importanti sulla famosa Sarah. "Non si tratta solo di Sarah, ma di una tendenza più ampia. Ho assunto diversi stagisti e alcuni non sanno nemmeno usare programmi base come Photoshop o Illustrator. Molti fanno pause pranzo di un'ora e mezza e non rispettano le scadenze. Quando lavorano da casa, spariscono nel vero senso della parola", ha scritto.
Ha poi spiegato che Sarah lo aveva contattato a luglio per uno stage, per poi smettere di rispondere pochi giorni dopo. Nel frattempo, poi, aveva accettato un altro stage presso un'azienda diversa, ma dopo un solo giorno aveva deciso di lasciarlo perché l'ambiente era "tossico". Per questo, è tornata a bussare alla sua porta a settembre, ricevendo comunque la disponibilità da parte di Koh. Pochi minuti dopo aver concordato il colloquio di presenza, la giovane chiesto di farlo online, senza fornire motivazioni. Da qui la sua reazione spazientita: "Mi sono sentito frustrato e ho deciso di non proseguire", ha ammesso. Infine, ha concluso il suo messaggio con un tono più distensivo, visto che il post precedente aveva avuto migliaia di interazioni: "Non volevo diventare famoso per questo. Se il mio post è stato frainteso, me ne scuso. Ci sono cose più importanti nella vita".
