Esperta in nutrizione spiega cosa succede al nostro organismo quando mangiamo pasta in bianco e qual è la differenza con un piatto di pasta condito con fibre e proteine.
Mangiare un piatto di pasta in bianco è una scelta comune quando si cerca qualcosa di semplice e veloce o quando non ci si sente particolarmente bene. Tuttavia, secondo la nutrizionista Maura Bozzali, questa abitudine potrebbe non essere così salutare come si pensa. Attraverso i suoi canali social, Bozzali ha spiegato, con l’aiuto di un grafico dettagliato, cosa succede al nostro corpo quando mangiamo pasta in bianco e quale sia la differenza rispetto a un piatto di pasta condito con verdure o proteine.

Cosa succede al corpo quando mangiamo pasta in bianco
Quando consumiamo un piatto di pasta in bianco, ovvero senza alcun condimento a base di fibre o proteine, nel nostro corpo si verifica un fenomeno noto come picco glicemico. Nel grafico mostrato dalla nutrizionista, si nota chiaramente come la curva glicemica salga rapidamente subito dopo il pasto. Questo innalzamento improvviso degli zuccheri porta il corpo a produrre insulina in grandi quantità per abbassare la glicemia. Il problema principale è che, dopo solo due ore, i livelli di zucchero nel sangue scendono altrettanto velocemente, portando a un calo glicemico. Questo fenomeno è responsabile della comparsa di sintomi come: sensazione di fame improvvisa, il cosiddetto "buco allo stomaco", difficoltà a concentrarsi, nervosismo e irritabilità. Questo spiega perché, dopo aver mangiato solo pasta in bianco, si ha spesso la sensazione di voler subito consumare un altro pasto o uno spuntino.
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La differenza con un piatto di pasta condito con fibre e proteine
Nel secondo grafico mostrato dalla nutrizionista Bozzali, viene illustrato cosa succede quando alla pasta si aggiungono ingredienti ricchi di fibre, come le verdure, o fonti di proteine come legumi, carne magra, pesce o uova. In questo caso, la curva glicemica si modifica sensibilmente. La presenza di fibre e proteine rallenta la digestione e l’assorbimento dei carboidrati, facendo sì che l’aumento degli zuccheri nel sangue sia molto più graduale. Questo comporta diversi benefici:
- La glicemia sale lentamente, evitando picchi improvvisi.
- La discesa dei livelli di zucchero è altrettanto lenta, prevenendo cali repentini.
- Si mantiene una sazietà più prolungata.
- La concentrazione resta stabile e si riduce la voglia di mangiare nuovamente subito dopo il pasto.
Questa combinazione permette di fornire energia costante all’organismo e al cervello, favorendo il benessere mentale e fisico durante le ore successive al pasto. La pasta non deve essere demonizzata, ma è importante abbinarla correttamente. Bastano piccoli accorgimenti per renderla un piatto completo ed equilibrato: aggiungere verdure di stagione per aumentare l’apporto di fibre, inserire una fonte di proteine magre come pollo, tonno o legumi. In ultimo condire con un filo di olio extravergine d’oliva per fornire grassi sani e aumentare la sazietà. Questi semplici cambiamenti aiutano a rallentare l’assorbimento dei carboidrati e a mantenere stabili i livelli di energia durante la giornata.
