Qual è la frutta secca 'peggiore'? La risposta dell'agronomo

Mangiare frutta secca fa bene alla salute e questo lo abbiamo sentito dire svariate volte nella nostra vita, ma quale scegliere? Esiste una frutta secca 'peggiore' rispetto alle altre? Secondo Daniele Paci, agronomo marchigiano molto seguito sui social e noto per le sue apparizioni in programmi Rai come Mi manda Rai3 e La prova del cuoco, la risposta dipende da diversi fattori. Vediamo cosa dice l’esperto.

Frutta secca con il guscio o senza? Quale preferire

Paci spiega che la frutta secca, in realtà, è costituita quasi sempre da semi. Se li acquistiamo ancora con il guscio, possiamo conservarli per anni in un ambiente fresco. La protezione naturale del guscio permette infatti di mantenerne intatte le proprietà nutritive e di evitare il deterioramento.

Diverso è il discorso per la frutta secca già sgusciata. "Qui la protezione è stata tolta e diventa più vulnerabile. Microrganismi, insetti, ossigeno e luce possono attaccarla facilmente", spiega Paci. L’ossidazione, infatti, colpisce la parte lipidica dei semi e accelera il processo di irrancidimento, riducendone la freschezza e la qualità nutrizionale.

Un altro aspetto da considerare è il tipo di confezionamento. Spesso la frutta secca viene venduta in confezioni trasparenti, il che peggiora ulteriormente la sua conservazione. "L'ossigeno e la luce aggrediscono immediatamente i lipidi, iniziando un processo di ossidazione che riduce la qualità del prodotto", sottolinea l'agronomo.

Perché la frutta secca tostata non è la scelta migliore

Un altro aspetto da considerare è la tostatura. Secondo l’agronomo, la frutta secca tostata ha gli stessi svantaggi di quella già sgusciata, ma con un’aggravante: "Il trattamento termico ha già avviato i problemi di ossidazione". Ciò significa che il contenuto lipidico è già stato alterato dal calore e il processo di deterioramento è accelerato.

Bisognerebbe sempre preferire frutta secca con il guscio, per una serie di motivi.
Bisognerebbe sempre preferire frutta secca con il guscio, per una serie di motivi.

Inoltre, alcuni studi indicano che la tostatura ad alte temperature può generare composti indesiderati, come l’acrilammide, una sostanza potenzialmente dannosa per l’organismo. L’acrilammide si forma soprattutto nei cibi ricchi di carboidrati sottoposti a temperature elevate, ma anche la frutta secca può contenerla in quantità non trascurabili. Per questo motivo, sarebbe meglio evitarne il consumo e prediligere la frutta secca al naturale.

Come scegliere la frutta secca migliore

Alla luce di queste considerazioni, Paci dà un consiglio chiaro: "Preferite sempre la frutta secca con il guscio. Quella già sgusciata è più comoda da mangiare, ma perde in qualità e benefici". Se proprio si opta per la frutta secca senza guscio, meglio sceglierla confezionata in buste opache e ben sigillate, per ridurre l’esposizione alla luce e all’ossigeno.

Anche la conservazione in casa fa la differenza. Se si acquista frutta secca sgusciata, meglio riporla in contenitori ermetici, al riparo dalla luce diretta e dal calore. Inoltre, evitare di tenerla a lungo in dispensa: l’ideale sarebbe consumarla nel giro di qualche settimana.

Qual è la frutta secca peggiore in assoluto?

Se dovessimo fare una classifica, la frutta secca peggiore sarebbe quella tostata, sgusciata e venduta in confezioni trasparenti. Il peggior scenario possibile è rappresentato da prodotti che sono stati esposti a lungo alla luce e al calore, magari in supermercati o negozi poco attenti alla conservazione.

Tra le varietà più delicate troviamo le noci e le mandorle, che irrancidiscono facilmente. Anche i pinoli sono particolarmente sensibili all’ossidazione e andrebbero consumati in tempi brevi. Le arachidi tostate e salate sono un altro esempio di frutta secca da consumare con moderazione. Oltre agli effetti della tostatura, il sale in eccesso può portare a ritenzione idrica e aumento della pressione sanguigna.

 

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