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La content creator Fiammetta Gatto ha recentemente visitato un supermercato in Giappone, un'esperienza che le ha permesso di scoprire dettagli curiosi e sorprendenti sulle abitudini di consumo locali. Nel suo video, ha raccontato di aver visto "cose assurde che hanno senso" e ha condiviso alcune delle più interessanti.
Succhi di frutta: un’etichettatura che vorremmo anche in Italia
Uno degli aspetti che ha colpito di più Fiammetta riguarda i succhi di frutta. In Giappone, le etichette seguono regole molto chiare per evitare di ingannare i consumatori:
- Se un succo ha il 100% di frutta, sulla confezione può essere mostrata l'immagine del frutto tagliato.
- Se la percentuale è dal 5% al 99%, si può usare solo la foto del frutto intero.
- Se la quantità di frutta è inferiore al 5%, la confezione può mostrare soltanto un disegno stilizzato del frutto.
"Vorrei tanto che fosse così anche in Italia!", ha commentato Fiammetta, sottolineando come questo sistema permetta di capire a colpo d'occhio quanto sia "naturale" un prodotto.
Il latte e la birra si riconoscono da un dettaglio sulla confezione
Sempre nel reparto bevande, un'altra particolarità riguarda il latte. In Giappone esiste un metodo immediato per distinguere quello intero da quello scremato o parzialmente scremato:
- Se la confezione ha un taglietto sulla parte superiore, significa che il latte è intero.
- Se invece non ha il taglio, allora è scremato o parzialmente scremato.
Un sistema semplice e geniale che aiuta i consumatori, soprattutto quelli con difficoltà visive, a fare la scelta giusta. Anche le birre hanno una caratteristica speciale. Sulle lattine di birra alcolica è presente un rilievo con puntini in codice Braille che indica che il prodotto contiene alcol. Se invece la lattina è liscia, significa che la birra è analcolica. Questa attenzione all'inclusività ha impressionato molti utenti che hanno commentato il video di Fiammetta, lodando l'attenzione giapponese ai dettagli.

L’ossessione giapponese per l’ordine (e per la plastica)
Nei commenti al suo video, Fiammetta ha anche parlato di un altro aspetto tipico dei supermercati giapponesi: la precisione e l’ordine assoluto. Ogni scaffale è perfettamente sistemato, ogni prodotto è disposto con cura. Tuttavia, c’è un dettaglio che non tutti apprezzano: l'uso eccessivo della plastica. Ogni articolo, anche il più piccolo, è confezionato con più strati di plastica. Rispetto all’Europa, dove si cerca di ridurre gli imballaggi, in Giappone la tendenza è opposta.
Una possibile spiegazione? Il sistema di raccolta differenziata giapponese è estremamente rigido e funziona in modo impeccabile. Per questo, l’uso di plastica non è visto come un problema, poiché si ha la certezza che venga riciclata nel modo corretto.
L’esperienza di Fiammetta Gatto nel supermercato giapponese dimostra quanto la cultura locale possa influenzare il modo di vendere e acquistare prodotti. Dai succhi di frutta alle birre, ogni dettaglio sembra pensato per rendere la spesa più chiara e accessibile. E anche se alcune cose possono sembrare "assurde", in realtà hanno molto senso.
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