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Tra le tante credenze popolari sul Medio Evo, ce n'è una che sembra resistere al tempo: l'idea che le persone gettassero spazzatura e deiezioni per strada, direttamente dalle finestre. Ma è davvero così? La tiktoker Madam Stories, esperta di storia, ha dedicato un video all'argomento, chiarendo molti dubbi.
La verità: esistevano leggi per regolare l’igiene urbana
Nonostante l'immagine di un Medioevo sporco e disordinato, la realtà era più complessa. Anche in quell'epoca esistevano regole per il decoro e l'igiene pubblica. Le autorità cittadine imponevano divieti per evitare il degrado e la diffusione di malattie. È vero che in alcune fasi della storia medievale la pratica di gettare i rifiuti per strada è stata documentata. Tuttavia, proprio per contrastare questo fenomeno, vennero promulgate leggi che lo vietavano. Questo ci suggerisce che, in alcuni contesti, fosse un'abitudine diffusa, ma non accettata dalle istituzioni.
Città e campagne: due situazioni diverse
Se nelle città medievali esistevano regolamenti, nelle campagne la situazione era ben diversa. Lontano dai centri abitati, dove non c'erano controlli, le persone erano libere di gestire i rifiuti come meglio credevano. Però, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nemmeno nelle aree rurali si gettavano rifiuti nei fiumi, per un motivo molto semplice: quell'acqua veniva utilizzata per bere e cucinare. Le persone, per quanto non avessero ancora conoscenze scientifiche avanzate, sapevano che l'acqua contaminata era pericolosa.

Un altro punto spesso trascurato è che, già nel Medioevo, esistevano latrine e sistemi rudimentali di smaltimento. Quasi sempre erano in zone disabitate delle città, che bisognava raggiungere a piedi. Le famiglie benestanti avevano stanze dedicate ai bisogni fisiologici, spesso collegate a rudimentali pozzi neri. Nelle città più avanzate, come Venezia o Parigi, c'erano vere e proprie fognature, anche se molto primitive. In alcuni casi, esistevano figure incaricate della raccolta dei rifiuti, un po' come avviene oggi con la nettezza urbana.
Epidemie e maggiore attenzione all’igiene
Un altro elemento che ha contribuito a migliorare la gestione dei rifiuti fu la diffusione di grandi epidemie. All'inizio si pensava che le malattie fossero causate dai cattivi odori, da cui il termine "malaria" (mal'aria). Solo in seguito si comprese il ruolo dei batteri e dell'acqua contaminata nella diffusione delle infezioni. Le autorità iniziarono quindi a imporre regole più severe. Ad esempio, nel 1746 a Venezia venne vietato l'allevamento di maiali in città. Questo suggerisce che, fino ad allora, la presenza di questi animali e dei loro rifiuti fosse tollerata, con evidenti problemi di igiene.
Nel corso dei secoli, l'attenzione verso l'igiene e la gestione dei rifiuti è aumentata. Oggi disponiamo di reti fognarie efficienti, servizi di raccolta differenziata e bagni in ogni abitazione, ma il percorso per arrivare a questo punto è stato lungo e fatto di tentativi ed errori. Quindi, la prossima volta che qualcuno dirà che nel Medioevo si gettavano rifiuti dalle finestre, saprai che la verità è molto più sfumata. In alcuni casi accadeva perché gli incivili esistevano ed esisteranno sempre, ma già all'epoca esistevano leggi per contrastare questa pratica. Un'altra domanda che in molti si pongono è: come si combatteva il freddo nel Medio Evo?
