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Cadaverika Storica, tiktoker romana che racconta pillole di storia, ha dedicato un video a un argomento che incuriosisce molti: l'igiene personale nel passato. Viviamo in un'epoca in cui l'igiene è scontata, ma fino a pochi secoli fa la situazione era ben diversa. Un esempio emblematico? La Reggia di Versailles, simbolo di sfarzo, lusso e potere, ma priva di bagni.
Versailles: un palazzo magnifico ma senza servizi igienici
La Reggia di Versailles, costruita per volere di Luigi XIV, è una delle opere architettoniche più raffinate della storia moderna. Situata a circa 15 km da Parigi, divenne il centro del potere francese dal 1682 fino alla Rivoluzione del 1789. Tuttavia, tra le sue innumerevoli stanze decorate con sfarzo, mancava un elemento essenziale: i bagni.

Non si trattava di una dimenticanza, ma di un'abitudine dell'epoca. L'idea di stanze dedicate esclusivamente ai bisogni fisiologici, nel XVI secolo, era ancora lontana. I membri della corte, infatti, si arrangiavano con metodi che oggi ci sembrano impensabili. Cadaverika, con il suo tono ironico, ha svelato alcuni dettagli su come la corte affrontava la questione. "Oltre ai gabinetti, mancavano anche angoli dedicati all'igiene personale. Niente spazzolini da denti, deodoranti o carta igienica. Pensate un po' che odorini".
Ma quindi, come facevano? Ecco alcune soluzioni:
- Vasi da notte: utilizzati nelle stanze e svuotati direttamente dalle finestre.
- Tende e angoli nascosti: chi aveva necessità si ritirava dietro un paravento.
- I giardini della reggia: siepi, labirinti e alberi offrivano nascondigli perfetti sia per incontri segreti che per necessità più "pratiche".
L’igiene a corte: un problema sottovalutato
Nelle giornate estive, la situazione diventava ancora più problematica. I vestiti pesanti e stratificati favorivano odori intensi, aggravati dalla mancanza di deodoranti. Per ovviare, si usavano essenze e profumi, ma il risultato era un misto di aromi tutt'altro che gradevole. Anche la pulizia personale era un lusso per pochi. Il concetto di "bagno" era diverso da quello odierno e spesso si preferiva il lavaggio parziale piuttosto che l'immersione in acqua. Alcuni aristocratici si limitavano a strofinarsi con panni umidi profumati.
A Versailles, la gestione della pulizia e dell'igiene era piuttosto rudimentale. Sebbene la corte fosse ossessionata dall'apparenza e dalla raffinatezza, i metodi per mantenersi puliti erano discutibili. In assenza di bagni e tubature moderne, l'acqua veniva trasportata in grandi recipienti e versata nelle vasche, dove veniva utilizzata più volte prima di essere cambiata. Si dice che Luigi XIV stesso non fosse un grande fan dei bagni frequenti, preferendo le abluzioni rapide con panni umidi. Inoltre, il profumo era considerato una soluzione migliore rispetto all'acqua per mantenere un'apparenza dignitosa.
La Reggia di Caserta: un passo avanti rispetto a Versailles
Mentre a Versailles l'igiene era una questione complicata, la Reggia di Caserta – costruita nel XVIII secolo – vantava un'innovazione sorprendente: i bagni veri e propri. Non solo, fu proprio qui che venne installato il primo bidet della storia, introdotto dalla regina Maria Carolina d'Asburgo, moglie di Ferdinando IV di Borbone. Un dettaglio che evidenzia quanto l'igiene stesse lentamente evolvendo. Inoltre, la Reggia di Caserta era dotata di un sistema idraulico avanzato che permetteva un'igiene migliore rispetto a quella di Versailles. Questo dimostra che, nonostante l'Europa del tempo non fosse ancora all'avanguardia nel campo dell'igiene, esistevano già tentativi di miglioramento. Qui un articolo dedicato all'etimologia della parola bidet.
