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Il Giappone è noto per la sua alta aspettativa di vita e per la longevità dei suoi abitanti. Camminando per le strade delle città giapponesi, non è raro vedere persone di 70, 80 o persino 90 anni ancora attive nel mondo del lavoro. Ma come mai così tanti anziani giapponesi scelgono di continuare a lavorare? Le motivazioni sono più profonde di quanto si possa pensare.
Il lavoro come fonte di benessere fisico e mentale
In Giappone, il lavoro non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere. Per molte persone, è un modo per rimanere attivi, socializzare e mantenere la mente allenata. La cultura giapponese valorizza il concetto di "ikigai", ovvero il senso di scopo nella vita. Avere una routine lavorativa aiuta molte persone anziane a sentirsi ancora utili e coinvolte nella società. Lavorare, inoltre, permette di combattere la solitudine, un problema comune tra gli anziani in molte parti del mondo. Invece di rimanere chiusi in casa, moltissimi ultraottantenni giapponesi preferiscono trascorrere le loro giornate interagendo con clienti e colleghi, mantenendo così attive le relazioni sociali.
Il sistema pensionistico e le esigenze economiche
Un altro motivo per cui molti anziani giapponesi continuano a lavorare riguarda la pensione. Anche se il Giappone ha un buon sistema pensionistico, l'aumento dell'aspettativa di vita e il calo della natalità hanno creato difficoltà economiche. Molti anziani, per mantenere uno stile di vita dignitoso, scelgono di lavorare part-time o di prolungare la loro attività professionale. In particolare, chi possiede ristoranti, negozi o piccole attività a conduzione familiare tende a non chiudere l'attività per mancanza di eredi disposti a rilevarla.
Il rifiuto del pensionamento precoce
Mentre in molti paesi il pensionamento viene visto come un traguardo desiderato, in Giappone non tutti vogliono smettere di lavorare una volta raggiunta l'età pensionabile. Alcuni ultraottantenni gestiscono da soli ristoranti, botteghe o banchi di cibo da strada, preparando piatti complessi anche in orari di punta. Un altro fattore determinante è il diverso atteggiamento delle nuove generazioni. I giovani giapponesi tendono a preferire lavori d'ufficio, che garantiscono stipendi più alti e richiedono meno sforzo fisico. Questo ha portato a una carenza di personale in settori come la ristorazione e l'artigianato, spingendo gli anziani a continuare a lavorare per mantenere vive le tradizioni familiari.

Un modello di invecchiamento attivo
In Occidente, l'idea di una persona di 80 anni che lavora in un ristorante potrebbe sembrare insolita. In Giappone, invece, fa parte della normalità. Questo approccio contribuisce a mantenere gli anziani in buona salute più a lungo, riducendo il rischio di malattie legate alla sedentarietà. Secondo numerosi studi, mantenere una routine e avere uno scopo aiuta a prevenire il declino cognitivo e fisico. Non a caso, il Giappone è il paese con la più alta concentrazione di centenari al mondo.
Gli anziani giapponesi che continuano a lavorare non lo fanno solo per necessità economica, ma anche per scelta. Il lavoro rappresenta per loro una fonte di benessere e un modo per rimanere parte attiva della società. In un paese dove l'età media continua a salire, questo modello potrebbe diventare sempre più comune anche in altre parti del mondo. E chissà, forse dovremmo imparare qualcosa da loro: restare attivi, mentalmente e fisicamente, potrebbe essere la vera chiave per una vita lunga e felice.
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