Vince 80 milioni di euro alla Lotteria ma le viene negato il premio: cosa è successo

Una vincita record, un’app di giochi, un’indagine e la vincita bloccata, per la frustrazione della persona fortunata. In Texas, una donna ha visto sfumare un jackpot da 83,5 milioni di dollari (circa 77,1 milioni di euro) vinto lo scorso 17 febbraio, a causa di una controversia che sta scuotendo il sistema della lotteria statale. Il motivo? Il biglietto vincente è stato acquistato tramite una piattaforma digitale di terze parti.

Usa un’app per giocare alla lotteria e vince: ma lo Stato blocca il pagamento

La protagonista di questa storia, che ha chiesto di restare anonima, aveva utilizzato Jackpocket, un'app molto popolare negli Stati Uniti che consente di comprare biglietti della lotteria direttamente dal proprio smartphone. Si tratta di una soluzione comoda, pensata per chi non vuole o non può recarsi fisicamente nei punti vendita e per avere più scelta.

E proprio questa scelta è finita al centro del polverone. Il biglietto vincente del Lotto Texas da 83,5 milioni di dollari (pari a 77,1 milioni di euro al tasso di cambio del 21 marzo 2025) è stato comprato tramite l’app, la quale si è appoggiata al punto vendita fisico Winner’s Corner, situato a North Austin. Ma le autorità del Texas non hanno ancora consegnato il premio. Il motivo? Un'indagine è stata avviata per capire se l'utilizzo del servizio di intermediazione abbia rispettato tutte le norme del regolamento statale.

Il vicegovernatore e il governatore del Texas scendono in campo

La vicenda ha assunto toni quasi istituzionali. Il vicegovernatore del Texas, Dan Patrick, ha visitato personalmente il punto vendita Winner’s Corner il giorno dopo l’estrazione e ha pubblicato un video su X (ex Twitter) in cui il manager del negozio conferma: “Il biglietto vincente è stato acquistato tramite un corriere”. Patrick non ha usato mezzi termini: “Se vogliamo che i cittadini si fidino del nostro sistema della lotteria, dobbiamo garantire che nessuno abbia vantaggi rispetto agli altri. Questo non è il modo in cui la lotteria è stata pensata per funzionare”. Pochi giorni dopo, anche il governatore Greg Abbott ha preso posizione, chiedendo un’inchiesta formale sia sull’estrazione del 17 febbraio sia su una precedente, risalente all’aprile 2023. “I texani devono sapere che la nostra lotteria funziona con integrità e trasparenza”, ha dichiarato in una nota riportata dal New York Times.

“Gioco da anni con l’app, ho sempre ricevuto le vincite”

La donna, madre vedova di due figli, non riesce a capacitarsi di quanto sta accadendo. Assistita dall’avvocato Randy Howry, ha raccontato di aver utilizzato Jackpocket per anni senza mai alcun problema. “Si sentiva più sicura a giocare così e non doveva uscire di casa”, ha spiegato Howry ai microfoni della testata americana PEOPLE.

Il biglietto vincente della Lotteria è stato acquistato ad Austin, nota città del Texas, negli Stati Uniti.
Il biglietto vincente della Lotteria è stato acquistato ad Austin, nota città del Texas, negli Stati Uniti.

Secondo l’avvocato, la donna aveva già sostenuto un primo controllo preliminare sui numeri estratti e un’intervista telefonica con un investigatore della commissione della lotteria. Tutto sembrava filare liscio. Ma al momento della consegna del premio, la doccia fredda: i funzionari hanno sospeso il pagamento, spiegando che la richiesta di riscatto del jackpot è sotto indagine esterna, senza indicare alcuna tempistica per la risoluzione del caso.

“Ha fatto tutto secondo le regole. Ha usato un’app autorizzata, ha comprato un biglietto valido, ha vinto. E ora si trova senza nulla in mano”, sottolinea l’avvocato Howry. “Se permetti a qualcuno di giocare e poi non lo paghi quando vince, che senso ha giocare alla lotteria in Texas?”. La vicenda sta attirando l’attenzione dei media americani e dell’opinione pubblica. Sui social, in molti si sono schierati con la donna, accusando la Texas Lottery Commission di creare un precedente pericoloso. Se le app sono legali e autorizzate, come può una vincita regolarmente registrata diventare oggetto di un’indagine?

“Non ho fatto niente di male. Ho solo giocato 20 dollari”

La vincitrice, intervistata dal quotidiano Austin American-Statesman, ha detto di sentirsi “molto delusa” per come le cose stanno andando. “Ho speso solo 20 dollari. Non ho speso 26 milioni per comprare ogni combinazione possibile. Se non avete indagato sul vincitore dell’aprile 2023, il problema è vostro, non mio”, ha affermato con amarezza.

In effetti, l’indagine include anche l’estrazione dell’aprile 2023, ma al momento non risulta che il vincitore di quell’estrazione sia stato privato del premio. Il sospetto, per alcuni, è che l’attenzione sia aumentata solo a causa della cifra altissima vinta a febbraio.

Jackpocket, l’app sotto osservazione

Jackpocket non è una realtà sconosciuta negli Stati Uniti. È di proprietà di DraftKings, colosso del betting sportivo, ed è autorizzata a operare in diversi Stati americani. Il funzionamento è semplice: l’utente sceglie i numeri, paga il biglietto via app e il sistema invia un rappresentante in un punto vendita fisico per acquistare il biglietto vero e proprio.

Tutto tracciato, tutto digitale. In questo caso, però, l’autenticità del processo è finita nel mirino. Il problema non sembra essere il biglietto in sé, ma l’infrastruttura legale su cui si regge la transazione. Per il Texas, è fondamentale capire se l’intermediazione del corriere possa in qualche modo violare le norme del gioco d’azzardo statale.

Contattata da PEOPLE, la Texas Lottery Commission ha confermato che la vincitrice del jackpot del 17 febbraio si è presentata per reclamare il premio. Tuttavia, il caso è ancora in fase di revisione e soggetto a un’indagine esterna, come previsto dai protocolli di validazione delle vincite. Al momento, non è chiaro quando o se la donna riceverà il suo assegno milionario. Ma una cosa è certa: la sua storia ha acceso i riflettori su un punto finora poco esplorato del mondo delle lotterie moderne, quello della digitalizzazione e dei servizi di intermediazione. Le follie burocratiche, insomma, esistono anche negli Stati Uniti e non soltanto in Italia.

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