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Napoli, città di sole, pizza e… vampiri? No, non è la trama di una nuova serie Netflix ambientata nei vicoli di Spaccanapoli. È una leggenda affascinante che sta facendo impazzire TikTok e incuriosisce storici e turisti: nel cuore di Napoli ci sarebbe la tomba di Dracula. Sì, proprio lui. Il conte oscuro per eccellenza. Ma com’è possibile?
Vlad l’Impalatore, il Dracula reale (e spietato)
Partiamo dai fatti. Il Dracula che tutti conosciamo – mantello nero, canini affilati e sete di sangue – nasce dalla penna di Bram Stoker nel 1897. Ma quel personaggio letterario ha un ispiratore ben reale: Vlad III di Valacchia, anche noto come Vlad l’Impalatore o Vlad Draculea. Nato nel 1431, fu principe di una regione che oggi è parte della Romania.
Vlad non beveva sangue, ma il soprannome se lo è guadagnato sul campo. Era figlio di Vlad II Dracul, membro dell’Ordine del Dragone, un'associazione cavalleresca nata per difendere la Cristianità. Da qui il nome “Dracula”, cioè “figlio del Drago”. Durante il suo regno, Vlad si distinse per l’estrema crudeltà contro i nemici: impalamenti pubblici, torture e una strategia del terrore che ancora oggi fa rabbrividire.
La tomba di Dracula sarebbe (il condizionale è d’obbligo) a Napoli
Chi ha scatenato la miccia di questa storia? Un video virale pubblicato sulla pagina TikTok “Città di Napoli”, seguito da migliaia di appassionati di misteri partenopei. Nel filmato, un ragazzo racconta una scoperta affascinante: all’interno del complesso monumentale di Santa Maria la Nova (per chi si sposta in metropolitana Linea1 la fermata 'Università' è vicinissima, così come 'Municipio'), nel centro storico di Napoli, ci sarebbe la tomba di Vlad Draculea. Non si parla di un semplice omaggio o di una targa commemorativa. Si parla di un sepolcro in marmo, decorato con simboli enigmatici: un drago, una sfinge e un’epigrafe con il nome Vlad. Tutto reale. Tutto documentabile con una visita.

Il complesso di Santa Maria la Nova si trova a pochi passi da via Monteoliveto, nel cuore antico della città. Qui, oltre a visitare una delle chiese più ricche di arte del centro, i visitatori possono accedere al chiostro dove si trova il mausoleo “incriminato”.
- Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9:00 alle 17:00
- Costo del biglietto: 5 euro per adulti, 3 euro per bambini e studenti fino ai 18 anni
- Cosa si può vedere: chiostro, affreschi, la chiesa e il sepolcro di Vlad Draculea
Chi arriva al chiostro nota subito la differenza: alcuni affreschi sulle pareti appaiono sbiaditi, altri hanno colori ancora vivaci e intensi. Dopo aver esplorato la (stupenda) chiesa, molti visitatori possono tornare al chiostro per cercare il famigerato sarcofago di Dracula.
Dracula a Napoli: leggenda o verità?
Il video virale racconta anche il legame tra Vlad e Napoli. Tutto ruota attorno a Maria Balsa, che alcune fonti indicano come figlia del principe Vlad III. Maria sarebbe fuggita dalla Romania dopo la scomparsa del padre e avrebbe trovato rifugio a Napoli, sposando il figlio del principe di Sansevero. Secondo questa versione, avrebbe portato con sé il padre morente, nascondendolo proprio nel convento di Santa Maria la Nova. Il mausoleo presenta segni inquietanti: un drago scolpito nella pietra, un animale associato all’Ordine del Dragone, e una sfinge, figura enigmatica che potrebbe rimandare a culti esoterici. C’è anche un’iscrizione in caratteri che ricordano quelli criptati, dove spicca il nome “Vlad”.
Alcuni parlano di coincidenze, altri di indizi troppo evidenti per essere ignorati. Il dubbio resta: è davvero la tomba di Dracula, oppure si tratta solo di qualcuno con lo stesso nome e ugualmente appassionato di simbologia? Una domanda che divide appassionati, curiosi e ricercatori. La storia ufficiale colloca la sepoltura di Vlad III in Romania, in particolare nel monastero di Snagov o in quello di Comana. Ma anche queste ipotesi non sono mai state confermate con certezza: le tombe sono state esplorate e trovate vuote o con resti non riconducibili a Vlad. Nel 2014, alcuni storici italiani e rumeni hanno rilanciato la teoria napoletana, ipotizzando che Dracula possa essere stato trasferito a Napoli proprio grazie al legame matrimoniale della figlia con una nobile famiglia napoletana. Ma manca la prova definitiva.
