"Puoi mangiare il cioccolato anche a dieta": nutrizionista spiega perché

È possibile mangiare il cioccolato a dieta? La nutrizionista spiega come fare per non rinunciare a nulla.

Molti associano la parola “dieta” a privazioni, rinunce e cibi insipidi. Tra le prime cose che si pensa di dover eliminare ci sono i dolci, e in particolare il cioccolato. Eppure, secondo la nutrizionista Assunta Iorio, non è necessario dire addio a questo alimento così amato, nemmeno quando si cerca di perdere peso o di seguire un’alimentazione più equilibrata. Il segreto sta tutto nella scelta consapevole del tipo di cioccolato e nella quantità.

L’idea che il cioccolato faccia ingrassare a prescindere è un falso mito, alimentato da una cattiva informazione e da un approccio troppo rigido all’alimentazione. In realtà, il cioccolato può essere inserito all’interno di una dieta ipocalorica o anche in regimi più strutturati come quello chetogenico, purché si scelgano le varianti giuste e si tenga sotto controllo il consumo.

Il cioccolato fondente è la scelta ideale in questi casi. Più alta è la percentuale di cacao, minore sarà la presenza di zuccheri e maggiore sarà l’apporto di sostanze benefiche. Il cioccolato con almeno il 70% di cacao contiene una quantità ridotta di carboidrati semplici e un buon tenore di grassi sani, rendendolo compatibile anche con una dieta low carb. Le versioni con l’80% o il 90% di cacao sono ancora più indicate, soprattutto per chi vuole ridurre l’apporto calorico senza rinunciare al gusto.

Benefici che vanno oltre il sapore, ma occhio alla qualità e agli ingredienti nascosti

Il cioccolato fondente non è solo buono: è anche un vero e proprio alleato della salute. Ricco di flavonoidi e antiossidanti, contribuisce a contrastare lo stress ossidativo e a migliorare la salute cardiovascolare. Alcuni studi suggeriscono che il consumo moderato di cioccolato fondente può influenzare positivamente i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna.

cioccolato
Tutti i consigli per mangiare il cioccolato a dieta.

Chi ha problemi di glicemia alta può consumarlo con maggiore tranquillità, soprattutto se si tratta di una versione extra fondente e priva di zuccheri aggiunti. L’indice glicemico più basso rispetto ad altri dolci lo rende una scelta intelligente per chi vuole gestire i livelli di zucchero nel sangue. Non tutto il cioccolato è uguale. Quello al latte o bianco, per esempio, contiene spesso un’elevata quantità di zuccheri raffinati, additivi e grassi poco salutari. In questi casi, anche una piccola porzione può rappresentare un eccesso calorico e compromettere l’equilibrio della dieta. La presenza di latte e zucchero, inoltre, abbassa la percentuale di cacao e riduce la densità nutritiva del prodotto.

Per questo motivo è fondamentale imparare a leggere le etichette. Un buon cioccolato deve avere pochi ingredienti: pasta di cacao, burro di cacao, poco zucchero o dolcificanti naturali, e nessun aroma artificiale. Alcuni prodotti di alta qualità includono anche frutta secca o spezie come il peperoncino o la cannella, che aggiungono sapore senza compromettere la qualità nutrizionale.

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