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Chi guarda da fuori pensa che i tabaccai siano miniere d'oro. Sempre gente dentro, sigarette che volano via a pacchetti, gratta e vinci venduti a raffica. Ma dietro il bancone, la realtà è molto diversa. Lo ha spiegato bene Vince Coaching, creator virale sui social che si definisce “esperto di un po’ di tutto” e che ha fatto i conti in tasca ai tabaccai.
Nel video diventato virale, Vince dice chiaro e tondo: "Mettiamo che un tabaccaio venda in un anno un milione di euro di tabacchi. Ti sembra tanto? Aspetta. Il guadagno del tabacchino è del 10%, quindi su quel milione di euro gli rimangono 100.000 euro. Il resto, cioè 900.000€, va ai Monopoli di Stato. Ma quei 100.000 non sono soldi puliti. Vengono ulteriormente tassati al 50%. Alla fine, quindi, il guadagno netto è di 50.000 euro all’anno". Tradotto: su un milione di euro incassato, il tabaccaio si mette in tasca (puliti) appena 50.000 euro. E per arrivarci, deve lavorare duro e vendere quantità enormi, con margini spesso ridicoli.

Detto altrimenti: per portare a casa circa 4.000 euro al mese lordi, un tabaccaio deve muovere volumi da capogiro. Non basta vendere bene, bisogna vendere tantissimo. E soprattutto bisogna diversificare.
Un confronto con altri Paesi europei
Come funziona la vendita di tabacchi negli altri grandi Paesi europei? Ecco un rapido confronto tra Italia, Spagna, Francia e Germania.
Italia
- Sistema: monopolio statale tramite rivendite autorizzate.
- Licenza: obbligatoria, concessa dai Monopoli.
- Margine medio: 8-10% sulla vendita dei tabacchi.
- Controlli: molto rigidi, multe salatissime per irregolarità.
Spagna
- Sistema simile all’Italia: anche qui i tabaccai sono concessionari statali.
- Formazione obbligatoria: devono seguire corsi specifici per la vendita di prodotti sensibili.
- Reddito: in linea con quello italiano, ma in alcune città il volume di vendita è maggiore.
Francia
- Monopolio statale: i tabaccai francesi sono considerati agenti dello Stato.
- Licenza con canone: pagano un contributo annuale per mantenere l’autorizzazione.
- Divieto di vendita a distanza: niente ecommerce, solo vendita in negozio.
Germania
- Nessun monopolio statale: vendita più liberalizzata rispetto ad altri Paesi.
- Regole locali: ogni land può applicare norme diverse.
- Margini più alti? In teoria sì, ma la concorrenza è più feroce e meno regolata.
Cosa può fare un tabaccaio per aumentare il guadagno?
In un settore con margini così bassi, è fondamentale diversificare. Molti tabaccai oggi integrano con:
- Corner di scommesse e giochi online
- Servizi di pagamento bollettini, F24, multe
- Vendita di gadget, cartoleria, accessori telefonici
- Ritiro pacchi per ecommerce (Amazon Counter, InPost, etc.)
- Distributori automatici h24
Sigarette, gratta e vinci, ricariche: quanto ci guadagna davvero?
Vediamo qualche esempio concreto:
- Sigarette: margine del 10%. Su un pacchetto da 5€, il guadagno è di 50 centesimi.
- Gratta e vinci: 8% di margine. Molto traffico, ma rischio zero fedeltà.
- Ricariche telefoniche: margine bassissimo, 0,5-1%.
- Pagamenti bollettini e multe: guadagno fisso di circa 1€ per operazione.
- Altri prodotti (caramelle, gadget): margini più alti (fino al 50%), ma vendite sporadiche.
Insomma: servono volumi enormi per far quadrare i conti. Il guadagno vero arriva alla fine del percorso. La licenza per vendere tabacco, concessa dallo Stato, ha un valore economico importante. A seconda della zona, può essere rivenduta anche a 400.000 o 500.000 euro. Nei piccoli centri scende a 100.000-200.000 euro, ma resta comunque un ottimo
La domanda che in molti si pongono è: nel 2025 conviene ancora aprire una tabaccheria? La risposta, come sempre, è: "Dipende". Se trovi un’attività ben avviata in una zona trafficata, può essere un investimento interessante, soprattutto in ottica futura (rivendita della licenza). Ma non è un lavoro da prendere alla leggera. Chi riesce a diversificare, inserendo anche servizi postali, pagamento bollette, corner scommesse o Amazon Locker, ha più possibilità di guadagnare davvero.
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