Indice dei contenuti
Lavare i piatti è una di quelle attività che nessuno ama, ma che tocca a tutti. A meno che tu non mangi fuori sette giorni su sette, abbia una domestica 24 ore su 24 o abbia la fortuna di dividere casa con qualcuno che adora il momento del lavaggio post-cena, prima o poi ti ritroverai davanti alle stoviglie sporche. E lì, sorge il dubbio: meglio lavare a mano o affidarsi alla lavastoviglie? Una domanda che sembra banale, ma che in realtà ha un impatto molto concreto su consumi, bollette e sostenibilità ambientale. Ecco perché è tornata virale sui social, grazie a un post dell’account Instagram @brio_sfera, gestito da esperti in consumi energetici e ottimizzazione domestica.
Lavastoviglie o lavaggio a mano? La verità nei numeri
Partiamo subito con i dati precisi. Una lavastoviglie moderna consuma tra i 6 e i 15 litri d'acqua per ciclo, a seconda del programma scelto. Il ciclo Eco, pensato proprio per ridurre l'impatto ambientale, usa acqua meno calda ma per più tempo, e consuma tra 6 e 10 litri a lavaggio. Il ciclo tradizionale, invece, lavora con acqua più calda e impiega tra i 10 e i 15 litri. E il lavaggio a mano? Preparati, perché i numeri fanno riflettere: tra i 40 e i 60 litri d'acqua, per un lavaggio normale con acqua calda e detersivo. E se hai l’abitudine di lasciare il rubinetto aperto mentre insaponi? Puoi tranquillamente toccare quota 160 litri. Sì, hai letto bene: fino a 160 se lasci il rubinetto aperto.
Visualizza questo post su Instagram
La parola chiave è pieno carico. Avviare la lavastoviglie mezza vuota è una pessima idea, sia per l’ambiente che per il portafogli. Le lavastoviglie di ultima generazione sono progettate per ottimizzare i consumi solo se usate correttamente. Un altro trucco utile? Rimuovere i residui di cibo dai piatti con una spatola o una salvietta di carta prima di inserirli, così da evitare prelavaggi inutili e garantire un lavaggio efficace.
Non hai la lavastoviglie? Ecco come lavare i piatti senza sprechi
Chi non dispone di una lavastoviglie può comunque risparmiare acqua. Serve solo un po’ di metodo. Gli esperti consigliano un approccio vecchia scuola, ma sorprendentemente efficace:
- Riempire una bacinella con acqua calda e detergente per piatti.
- Lasciare i piatti in ammollo per qualche minuto: il grasso e i residui si scioglieranno da soli.
- Usare una seconda bacinella con acqua fredda pulita per risciacquare.
Con questo metodo si riduce drasticamente l’utilizzo dell’acqua corrente. E, con un po’ di pratica, il risultato finale non ha nulla da invidiare alla lavastoviglie.

L’acqua è oro: perché contare i litri è importante
Il tema del consumo d’acqua non è un vezzo da eco-influencer. È un tema concreto e urgente. Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ogni italiano consuma circa 220 litri d’acqua al giorno. Un numero che può sembrare normale, finché non si scopre che oltre un terzo va via tra bagno, bucato e piatti. Ridurre i consumi domestici significa anche abbassare le bollette. L’acqua calda, in particolare, ha un costo energetico non trascurabile, perché richiede elettricità o gas per essere prodotta. Meno litri usi, meno energia consumi. Tutto torna.
Non tutte le lavastoviglie sono virtuose allo stesso modo. Quelle di nuova generazione – con classe energetica A o superiore – sono le più efficienti. Oltre a consumare meno acqua, richiedono meno elettricità e spesso offrono programmi intelligenti che regolano automaticamente durata e temperatura. Se invece hai un modello più vecchio, meglio controllare il libretto tecnico: potresti scoprire che consuma più acqua del previsto. In questo caso, passare al lavaggio a mano con metodo potrebbe essere, paradossalmente, la scelta più sostenibile. Parlando di modi per risparmiare sulla bolletta, ecco qual è l'elettrodomestico che da spento consuma più energia.
