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Carly Electric ha sempre amato le tempeste elettriche. Letteralmente. Prima di venire colpita da uno, aveva perfino tre tatuaggi ispirati ai fulmini. Diceva che le trasmettevano energia. Finché un giorno, quella scarica l’ha colpita sul serio. Non in senso metaforico. Parliamo di un vero colpo di fulmine. E no, non stiamo parlando d’amore. La sua storia, raccontata a Jam Press, ha fatto il giro del mondo. Ed è un caso che ha riacceso l’attenzione su un tema tanto raro quanto affascinante: cosa succede al corpo umano quando viene attraversato da 300 milioni di volt.
Fulminata mentre filmava una tempesta: “Non potevo muovermi, solo respirare”
Era il 2023. Carly, 30enne residente in Queensland (Australia), stava cercando di riprendere un temporale con il suo telefono. “Volevo riprendere un fulmine con la fotocamera,” ha raccontato. E ci è riuscita, ma in un modo che non si sarebbe mai aspettata. Una scarica l'ha centrata in pieno. “Sentivo la pelle d’oca salire e scendere lungo le braccia a ondate. Quando mi sono guardata allo specchio, le pupille erano enormi. Mi sembrava di essere stata drogata. Sudavo, ero stordita, quasi euforica”. Ma è durato poco.
Pochi istanti dopo ha perso completamente la sensibilità agli arti. “Non potevo muovermi, nemmeno di un centimetro”. Solo testa e collo rispondevano. Ha chiesto al coinquilino di chiamare l’ambulanza. Quando i soccorsi sono arrivati, mani e piedi erano diventati blu. Respirava a fatica. “Potevo solo deglutire e inghiottire aria.” Poi il blackout. Ricovero d’urgenza. Diagnosi: keraunoparalysis, la cosiddetta “paralisi da fulmine”.

La paralisi temporanea causata da un fulmine è un evento raro ma documentato. Secondo il Lightning Safety Council statunitense, si verifica in circa il 15% dei sopravvissuti. Il campo elettrico fortissimo attraversa il corpo in meno di un secondo, ma può causare uno shock al sistema nervoso. Carly è rimasta immobile per nove ore. Poi ha cominciato lentamente a muoversi. “Avevo ancora la voce impastata”, ricorda. Ma il dettaglio che più l’ha scioccata è stato un altro.
I suoi occhi sono cambiati di colore
Carly aveva gli occhi verdi. Dopo il fulmine, sono diventati marrone scuro. “Prima avevo gli occhi verdi, ora sono marroni”, ha raccontato. Sembrava una leggenda metropolitana, invece è accaduto davvero. Esistono documenti medici che parlano di alterazioni della pigmentazione dell’iride dopo un trauma elettrico. Tra gli altri effetti riscontrati nei sopravvissuti ci sono: ustioni (anche gravi), fratture, ipertensione per settimane, perdita temporanea di vista o udito, difficoltà cognitive, amnesia e disturbi dell’equilibrio.
Quanto è probabile essere colpiti da un fulmine?
Secondo il National Weather Service, la probabilità di essere colpiti da un fulmine nell’arco della vita è di circa 1 su 15.000. Ma dipende da vari fattori:
- Dove vivi: le zone tropicali sono molto più esposte
- Quando: il 73% dei colpi avviene d’estate, nei mesi di giugno, luglio e agosto
- Cosa fai: le attività all’aperto aumentano il rischio, soprattutto la domenica
- Chi sei: l’80% delle vittime è di sesso maschile
- Che lavoro fai: chi lavora all’esterno ha più probabilità di essere colpito
In Italia, ogni anno, muoiono tra le 10 e le 15 persone a causa dei fulmini. La mortalità si aggira attorno al 10%. Il resto sopravvive, ma in circa il 20% dei casi restano danni permanenti.
“Da quel giorno la mia vita è cambiata”
Carly è tra quelle fortunate. Oltre alla zona della testa colpita che è rimasta sensibile e calda al tatto (“Devo pettinarmi con attenzione, evitando quel punto”), non ha riportato conseguenze gravi. Anzi, sostiene che da quel momento la sua vita ha preso una piega positiva.
“Ho mostrato ai medici i miei tatuaggi a tema fulmini e ho scherzato: ‘Ho sempre detto che sarebbe stato ironico se un fulmine mi avesse colpita davvero’”. Nessuno rideva, ma lei ha mantenuto l'umore alto anche nei momenti peggiori. E non solo: racconta che la sua vita sentimentale ha avuto una vera scossa. “Mi ha aiutato negli appuntamenti. Gli uomini sono incuriositi dalla mia storia”. Qualcuno le ha detto che dovrebbe scrivere un libro. Altri le hanno chiesto di vedere gli occhi dal vivo. Lei sorride: “Credo che quel fulmine sia stato fortunato. Da allora, tutto è andato meglio”.
