Indice dei contenuti
Hai l'impressione che la batteria del tuo smartphone duri ogni settimana di meno? Sei sempre preoccupato che possa abbandonarti prima di tornare a casa dal lavoro? Probabilmente stai commettendo un errore che milioni di persone fanno ogni giorno, convinti di "fare pulizia". In realtà, stai solo accelerando la morte energetica del tuo dispositivo. Lo dice chi se ne intende davvero: Biagio Gabriele, informatico popolarissimo su TikTok, seguito da migliaia di utenti per i suoi consigli pratici e alla portata di tutti. Esperto di smartphone, Android in primis, Biagio ha deciso di smascherare una delle abitudini più diffuse e sbagliate che abbiamo: chiudere manualmente tutte le app in background.
Chiudere le app fa male alla batteria: ecco perché
No, non stai "alleggerendo" il telefono. Stai solo stressando la batteria. E non è un'opinione, è una realtà confermata da chi lavora con questi dispositivi ogni giorno. "Nei cellulari moderni, aprire il multitasking delle app e premere su ‘Chiudi tutte’ non solo non serve a nulla, ma è anche dannoso", spiega Biagio Gabriele in uno dei suoi video diventati virali. Cosa succede? “Costringe il dispositivo a riavviare ogni volta le app, cosa che si traduce in un maggiore consumo di batteria”. Sì, proprio così: pensi di fare ordine, ma stai solo mandando il telefono in tilt.
Il multitasking, sui sistemi operativi di ultima generazione come Android 12, 13 e 14, è progettato per gestire automaticamente le risorse. Chiudere le app manualmente manda all’aria questo equilibrio. Ogni volta che riapriamo un’app, il telefono deve ricaricarla da zero: memoria, processi, rete. E la batteria piange. Quante volte lo fai? Tiri su il multitasking e premi “Chiudi tutto”, convinto di dare una bella rinfrescata al sistema e di alleggerire la batteria da più pesi. È un riflesso quasi automatico. Un gesto “pulito”, come passare la scopa dopo cena. Ma qui non stai spazzando via la polvere, stai solo facendo lavorare il sistema più del dovuto. Potremmo definirlo "errore psicologico": una sorta di compulsione. Il cellulare sembra più ordinato, e la mente si rilassa. Ma la batteria no.
Cosa fare invece: il trucco dell’informatico
Esiste una soluzione per chi non riesce a rinunciare a chiudere tutto? Fortunatamente sì. Android ha una funzione poco conosciuta che può venirti incontro. "Premi sul quadrato che apre le app recenti, poi clicca sul nome dell'app e seleziona ‘Mantieni aperta’ o ‘Blocca’”, spiega l’informatico. Così facendo, anche se proverai a chiuderla con uno swipe, quell’app resterà in memoria, pronta all’uso. Senza bisogno di ricaricare ogni volta tutto il suo contenuto.
Una funzione utile soprattutto per le app che usi più spesso: Google, Chrome, WhatsApp, Instagram, Facebook, Telegram, YouTube. Le app social, di navigazione e messaggistica sono le più soggette a riavvio continuo, quindi le più “energivore” se chiuse e riaperte di frequente.

Ovviamente non tutte le applicazioni devono restare aperte per forza. Un esempio? Se usi Too Good To Go per ritirare un sacchetto oggi, difficilmente lo userai di nuovo domani. Puoi chiuderla senza problemi. Lo stesso vale per app di booking, viaggi, shopping online usate saltuariamente. Chiuderle non crea problemi perché non richiedono aggiornamenti in background continui. Anzi, aiuta a liberare memoria RAM in modo intelligente.
Altro che “svuota tutto”: ecco cosa consuma davvero la batteria
Chiudere le app è solo la punta dell’iceberg. Molti utenti non si rendono conto di cosa consuma più energia davvero. Alcuni errori sono invisibili, ma letali:
- Luminosità troppo alta (meglio metterla su automatica)
- App che continuano a girare in background con localizzazione attiva (tipo Maps, Waze, o anche Facebook)
- Widget inutili attivi sulla schermata principale
- Connessioni accese 24/7: Wi-Fi, Bluetooth, NFC, hotspot... Tutti attivi anche quando non servono
Ma tra tutti questi, il riavvio continuo delle app è tra i fattori che più logorano la batteria. Specialmente su dispositivi non più giovanissimi. Lo stesso informatico aveva consigliato di attivare alcune funzioni poco conosciute su Google Chrome.
