Borgo in Lazio sospeso tra cielo e terra: vale la pena visitarlo in primavera

Civita di Bagnoregio in Lazio è un piccolo angolo di paradiso sospeso tra cielo e mare: uno dei borghi più belli d'Italia. 

Incastonata tra le pieghe più suggestive del Lazio, Civita di Bagnoregio si erge come una visione fuori dal tempo. Definita da molti "la città che muore", questo piccolo gioiello d’altri tempi sembra in realtà vivere una rinascita continua, soprattutto in primavera, quando la luce più morbida, l’aria profumata e il verde rigoglioso trasformano ogni angolo in un dipinto impressionista.

Fondata oltre 2.500 anni fa dagli Etruschi, Civita è oggi raggiungibile soltanto attraverso un lungo ponte pedonale che collega la collina tufacea su cui si erge alla più moderna Bagnoregio. Il camminamento, sospeso sul nulla e circondato dal silenzio, introduce il visitatore in un’esperienza che somiglia più a un viaggio nella memoria che a un’escursione turistica. Il borgo appare all’improvviso, come un miraggio di pietra dorata, avvolto da una quiete irreale e da un paesaggio modellato dal vento, dal tempo e dall’erosione inesorabile.

La primavera è la stagione in cui Civita mostra il suo volto più autentico. La Valle dei Calanchi, che la circonda come un abbraccio lunare, si colora di sfumature tenui, tra il verde tenero dei nuovi germogli e il giallo vibrante dei primi fiori. Questo contrasto tra la vita che esplode e la fragilità del tufo che si sgretola rende ogni scorcio particolarmente emozionante, quasi simbolico. È il momento perfetto per attraversare il ponte con calma, lasciando che il vento racconti le storie sospese tra i muri antichi e le crepe del terreno.

Civita di Bagnoregio in Lazio
Tutto il fascino di Civita di Bagnoregio in Lazio.

Un’atmosfera che incanta e rigenera: tutto il fascino di Civita di Bagnoregio

Passeggiando tra i vicoli lastricati di pietra, ci si accorge subito che Civita non è un luogo da visitare, ma da ascoltare. Ogni casa sembra raccontare una fiaba antica, ogni portale è un invito a rallentare. Non ci sono auto, né rumori urbani. Solo il suono dei propri passi e, in primavera, il canto degli uccelli, il fruscio delle piante in fiore e il profumo della terra che si risveglia. L’assenza di caos rende possibile vivere una forma di silenzio attivo, che rigenera e ispira.

Chi arriva fino alla Chiesa di San Donato, nella piazza centrale, percepisce subito un’energia particolare. Non è solo questione di arte o architettura, ma di stratificazioni emotive. La chiesa custodisce reliquie, affreschi e un prezioso crocifisso ligneo, ma è anche luogo di raccolta per chi vuole fermarsi e respirare l’essenza del borgo. Poco distante, le grotte etrusche trasformate in museo ricordano quanto sia profondo il legame di Civita con il passato, un passato che qui sembra ancora vivo.

Cucina tipica e senza tempo nel borgo in Lazio

Civita è anche gusto. I ristoranti nascosti tra le pietre offrono piatti semplici e veri, spesso preparati secondo antiche ricette contadine. Assaggiare una zuppa di legumi, un piatto di pici al sugo o una fetta di crostata fatta in casa significa nutrirsi non solo di cibo, ma di identità, di tradizione, di quella saggezza gastronomica che nelle grandi città si è quasi perduta.

Visitare Civita di Bagnoregio in primavera è molto più di una gita fuori porta: è un ritorno a qualcosa che avevamo dimenticato. È il recupero della lentezza, della meraviglia, della connessione con una natura che qui non è mai nemica, ma piuttosto custode e narratrice. È un incontro con la bellezza fragile, quella che va protetta, contemplata e vissuta con rispetto. E soprattutto, è un’occasione rara per sentirsi parte di un racconto più grande, scritto sulla pietra, ma scolpito nel cuore.

Lascia un commento