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Chi l'ha detto che fare la spesa all’estero è sempre più economico? La content creator spagnola thelittlemowgli, in viaggio intorno al mondo con un biglietto di sola andata, ha condiviso con i suoi follower un video che ha lasciato molti a bocca aperta: il costo della sua prima spesa nelle Filippine ha superato i 66 euro. E non per cibi di lusso o prodotti gourmet, ma per articoli di uso quotidiano come olio d’oliva, shampoo e... uno strofinaccio improvvisato.
Dalla Spagna alle Filippine, passando per il supermercato
Nel suo profilo Instagram, thelittlemowgli racconta di aver lasciato la sua casa per girare il mondo e usa l'espressione romantica "biglietto di sola andata". Dopo aver visitato la Thailandia, ora si trova nelle Filippine. Dove ha deciso di organizzarsi per vivere diversi mesi, partendo dal più essenziale: riempire la dispensa e comprare un minimo di utensili da cucina. E così ha fatto: carrello alla mano, ha varcato le porte di un supermercato filippino con l’intenzione di acquistare prodotti alimentari e tutto ciò che serve per cucinare in autonomia. Ma tra scaffali pieni di conserve, bottiglie e oggetti utili per la casa, alcuni prezzi l’hanno lasciata interdetta.
Olio extravergine d’oliva? Costa più della padella
La lista della spesa di thelittlemowgli è lunga e variegata. Ha iniziato con una lattina di tonno, seguita da due di ceci, una di mais, mezzo chilo di pasta filippina e una “spaghetti sauce” firmata da un noto marchio che noi associamo alla frutta tropicale. È chiaramente un prodotto per il pubblico filippino e adattato ai gusti locali: dolciastra, densa, "al sapore di Parmigiano" (sic) e in confezione di plastica. Inaccettabile in Italia, oggettivamente parlando.

Ma è con l’olio extravergine d’oliva che arriva il primo vero shock: 250 ml prodotti localmente a circa 5 euro. “Una delle cose più care che ho visto in questo supermercato”, racconta. Ed è ancora più sorprendente se si considera che una padella per friggere le è costata meno: solo 3.80€. Un paradosso che ha fatto sorridere molti utenti online.
La sua spesa comprende anche molti articoli non alimentari. Tra questi: balsamo, shampoo di un marchio francese, lozione per il corpo, dentifricio, profumatore per ambienti, carta igienica 3 veli e tre spugnette per i piatti. Cercava uno strofinaccio per la cucina, ma nulla da fare. “Non ne avevano, ho preso un piccolo asciugamano per bidet. Farà il suo dovere”, dice ironicamente. Intanto nel carrello finiscono anche un barattolo di burro d’arachidi, una bottiglia di vino bianco portoghese, popcorn, una confezione da 12 uova, carne bovina (mezzo chilo), pane in cassetta, litchis in barattolo e tre snack al cioccolato.
Il conto finale? 4139 pesos filippini: circa 66 euro
Alla cassa, la cifra: 4139 pesos filippini, poco più di 66 euro. Una somma che potrebbe sembrare alta per gli standard locali, ma va analizzata con attenzione. L'utente thelittlemowgli, infatti, non ha acquistato solo cibo. Ha comprato anche diversi oggetti che non dovrà ricomprare per mesi. Inoltre, molti dei prodotti per l’igiene personale non sono di uso comune nelle Filippine e tendono a costare di più rispetto a Spagna o Italia. E infatti, tra i commenti sotto al video, non manca chi fa notare: “In Spagna avresti pagato poco di più, non noto grandi differenze”.
Cosa costa di più (e cosa meno) nei supermercati filippini
I supermercati nelle Filippine presentano un mix interessante: i prodotti importati o “occidentali” tendono a costare molto di più, anche se prodotti localmente. L’olio d’oliva ne è l’esempio perfetto. Così come profumatori per la casa, shampoo e balsami di marchi europei, che vengono considerati “luxury items”. Al contrario, prodotti locali e cibi di base – come riso, frutta, verdura, carne e uova – sono accessibili e ben più economici rispetto ai prezzi europei. Il mezzo chilo di carne di bovino, ad esempio, ha un prezzo competitivo rispetto a quello che si pagherebbe in Spagna o in Italia. Lo stesso vale per le uova e i legumi in scatola. Anche utensili da cucina come padelle e bollitori per il riso (qui considerati fondamentali) hanno un costo contenuto. È il “lusso occidentale” a far lievitare il conto, non la spesa in sé.
La cultura del supermercato nelle Filippine: tra abitudini e curiosità
Diversamente dall’Europa, molti filippini fanno la spesa al mercato tradizionale piuttosto che al supermercato. I wet markets sono ancora molto popolari: offrono verdure fresche, carne e pesce a prezzi spesso inferiori. Tuttavia, per i turisti o gli expat, i supermercati restano la scelta più comoda, soprattutto nei primi tempi. Ecco perché per thelittlemowgli, così come per molti viaggiatori, entrare in un supermercato locale è anche un modo per capire meglio la cultura del posto, le abitudini alimentari e le differenze nei consumi.
La spesa di thelittlemowgli non è rappresentativa di un filippino medio. Ma dice molto su quanto può costare “adattarsi” con abitudini occidentali in un Paese asiatico. Chi sceglie prodotti locali può risparmiare moltissimo. Chi cerca invece sapori e prodotti familiari deve mettere in conto una spesa extra.
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