Italiana mostra quanto costa un pezzo di pane al Polo Nord: "Qui lo fanno solo di sabato"

Le Isole Svalbard, un arcipelago nel freddo e remoto Polo Nord, sono un angolo di mondo che potrebbe sembrare lontano anni luce dall'Italia, non solo geograficamente, ma anche sotto ogni altro aspetto, incluso quello alimentare. Giulia Di Marino (@giuliaalpolo su Instagram), una content creator che vive in questo affascinante angolo della Norvegia, ha recentemente rivelato quanto possa costare un semplice pezzo di pane in un posto dove, per una buona parte dell'anno, non si vede mai la luce del sole. E la sorpresa che ha lasciato i suoi follower è stata notevole.

Pane al Polo Nord: una vera rarità

Giulia, che ha scelto di trasferirsi alle Svalbard, ha documentato la sua esperienza in uno dei posti più inospitali e affascinanti del pianeta. Le Svalbard, infatti, sono note per la loro oscurità invernale, dove il sole non sorge mai per settimane intere, e per il fenomeno opposto in estate, con il sole che non tramonta mai. Questo microclima, unico nel suo genere, influisce anche sulle abitudini quotidiane, come la preparazione e il consumo del pane.

In Italia, il pane è un pilastro della dieta e lo si trova in qualsiasi panetteria, quasi a ogni angolo di strada. Ma alle Svalbard, le cose sono ben diverse. Non ci sono panetterie che sfornano pane fresco ogni giorno. L'unico panificio "vero" dell'arcipelago, secondo Giulia, prepara il pane solo il sabato. Gli altri giorni, chi vuole pane deve accontentarsi di quello del supermercato, che spesso non è altro che baguette congelate e riscaldate.

Il panificio si trova all'interno di una struttura chiamata Huset, che, oltre ad essere un piccolo paradiso per gli amanti del pane, si trasforma anche in una discoteca il sabato sera, o durante eventi speciali come il Capodanno. Un mix curioso di tradizione e svago che rende il luogo ancora più unico.

Il "Longyearbyen bread": un pane d'alta classe... e ad alta quota

Giulia non perde occasione per mostrarci la sua quotidianità alle Svalbard. Sale al primo piano di Huset e raggiunge il panificio, dove trova il tanto agognato pane fresco: il "Longyearbyen bread". Si tratta di una tipologia di pane molto apprezzata in molte parti del mondo, ma rara in Italia, che prende il nome dalla città di Longyearbyen, la capitale delle Svalbard. Questo pane è una versione del "Sourdough Bread", noto per il suo sapore unico grazie alla fermentazione naturale. Il suo gusto distintivo e la sua consistenza croccante all'esterno e morbida all'interno lo rendono molto popolare fuori dai confini italiani.

A sinistra il pezzo di pane comprato da Giulia, a destra il negozio (e le varie tipologie di pane preparate in loco).
A sinistra il pezzo di pane comprato da Giulia, a destra il negozio (e le varie tipologie di pane preparate in loco).

Giulia, dopo aver comprato il pane e pagato con la sua carta, esce dal negozio e lo mostra ai suoi follower: un semplice ma significativo pezzo di pane al costo di ben 90 corone norvegesi, che corrispondono a circa 7.65 euro. Non si tratta di una pagnotta gigantesca, ma di una porzione che dovrebbe pesare intorno ai 500 grammi.

Un prezzo da record?

Il prezzo di questo pane alle Svalbard non passa inosservato. Per chi vive in Italia, abituato a spendere 1 o 2€ per una buona pagnotta, il costo può sembrare esorbitante. Tuttavia, Giulia ha precisato che non si tratta solo di un fatto legato alla località remota. Il prezzo è giustificato da diversi fattori. In primo luogo, il pane viene sfornato una sola volta alla settimana, il che significa che non c'è una produzione costante come accade in altri luoghi. Inoltre, la qualità degli ingredienti, a detta di Giulia, sembra essere molto alta, giustificando il costo.

In aggiunta, Giulia fa notare che se decidesse di comprare lo stesso pane al supermercato, il prezzo sarebbe molto più basso, circa la metà. Ma la qualità e la freschezza del prodotto, dice, sono difficili da battere. E questo è qualcosa che sicuramente i residenti delle Svalbard, sebbene abbiano poche opzioni, apprezzano.

La vita alle Svalbard: sfide e curiosità

La vita alle Svalbard non è certo facile. La mancanza di luce solare per settimane durante l'inverno e la quasi totale assenza di negozi e servizi che ci sono in altre parti del mondo occidentale rendono questo luogo davvero unico. La presenza di pochi abitanti – circa 2.500 persone – contribuisce a creare una comunità coesa, ma anche molto dipendente dalle risorse disponibili, che sono spesso limitate. E così, anche per un semplice pezzo di pane, i costi e le abitudini si differenziano notevolmente da quelli italiani.

Le Svalbard, infatti, sono molto più isolate rispetto ad altre parti della Norvegia, non solo geograficamente ma anche culturalmente. Ciò si riflette in abitudini quotidiane che ci sembrano bizzarre: il divieto di indossare scarpe all’interno delle case o dei locali, un’usanza che accomuna il popolo delle Svalbard a quello giapponese e ad altri paesi del Nord Europa, è un esempio lampante. Qui, ogni aspetto della vita quotidiana, anche il più semplice, è influenzato dalla geografia e dalle condizioni climatiche.

 

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