Patate fritte sulla pasta? Nessuna eresia: chef mostra una ricetta italianissima che le prevede

Non è una provocazione. Non è nemmeno una di quelle ricette strane che circolano su TikTok con la scritta “italian food” e poi finiscono con l’aglio in polvere, ketchup e mozzarella grattugiata. Questa volta è tutto vero, tutto certificato. Le patate fritte sulla pasta non solo esistono, ma fanno parte della tradizione culinaria siciliana. E a ricordarcelo ci ha pensato Marco Giarratana, cuoco, autore e volto noto del web registrato su Instagram come @uomosenzatonno.

Il video virale di Marco Giarratana: “Niente pesi, solo cuore”

Nel suo ultimo video, che in poche ore ha fatto il pieno di visualizzazioni, Marco non si limita a raccontare: prepara. E lo fa alla vecchia maniera. Il protagonista assoluto? Un piatto tipico di Trapani, una città dove la tradizione incontra il gusto e lo arricchisce con un ingrediente che molti definirebbero “blasfemo”: le patatine fritte. Ma a Trapani lo fanno da sempre. Nessuna americanata. Nessuna rivisitazione esotica. Qui si cucina così, con le patate sopra la pasta. E funziona, eccome.

Lo chef siciliano ha preparato la pasta al pesto trapanese con il "rinforzo" di patate fritte.
Lo chef siciliano ha preparato la pasta al pesto trapanese con il "rinforzo" di patate fritte.

Giarratana comincia la preparazione del suo piatto partendo dal cuore: il pesto alla trapanese. Non quello dei barattoli. Non quello da supermercato. Ma quello preparato nel mortaio, come si faceva un tempo. Nella sua cucina casalinga, prende un bel mazzetto di basilico fresco, cresciuto nel vaso fuori al balcone. Aggiunge pomodorini di Pachino, aglio rosso di Nubia, mandorle intere, pecorino siciliano grattugiato, sale e un bel po’ di olio extravergine d’oliva. Il sole? Quello lo aggiunge a modo suo: con un sorriso ironico e un accento siculo che non lascia scampo. “Le dosi le faccio ad occhio, non peso nulla”, precisa con naturalezza. Dopo qualche pestata decisa, Giarratana passa al frullatore elettrico. "Almeno non vi prendo in giro", dice.

Le patatine? Fritte, con la buccia e tagliate a fiammifero

Ed ecco il colpo di scena. Finito il pesto, lo chef passa alla seconda parte della preparazione: le patatine fritte. Taglia alcune patate in bastoncini sottili, lasciando la buccia, e le frigge fino a farle diventare croccanti. Niente sbucciatura. Niente forni ad aria. Olio vero, padella, fuoco e olfatto. Parallelamente, cuoce la pasta. E anche qui niente compromessi: busiate, il formato siciliano per eccellenza, perfetto per accogliere il pesto grazie alla sua forma a spirale.

Quando la pasta è pronta, la condisce con il pesto trapanese e poi, sopra, una bella manciata di patatine croccanti. Croccanti davvero. Non quelle molli da mensa scolastica. Una combinazione che lascia di stucco, ma che, all’assaggio, convince anche i più scettici. “Io voto sì,” commenta Giarratana dopo l’assaggio. Senza esitazioni.

La ricetta siciliana che fa discutere: è davvero “troppo”?

Chi pensa che questa sia una follia culinaria, forse non ha mai messo piede a Trapani. Qui la cucina povera si è sempre contraddistinta per l’ingegno, l’uso sapiente di ingredienti locali e la capacità di creare piatti sostanziosi con pochi elementi. Il pesto alla trapanese con patatine fritte non è un’invenzione moderna, ma una variante che alcuni conoscono fin dall’infanzia.

Nonostante la sua autenticità, va anche detto che, a differenza di altri piatti siciliani, la ricetta non ha mai sfondato i confini dell’isola. Nessun ristorante stellato l’ha messa in carta. Nessun menù gourmet l’ha mai esaltata. Eppure, proprio ora, grazie al web, rischia di diventare un nuovo cult della cucina italiana pop.

 

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