Thailandia, dal 1° maggio cambia tutto per i turisti: ci sono due grandi novità

Preparate passaporto e smartphone: dal 1° maggio 2025 cambia tutto per entrare in Thailandia. Non si tratta solo di qualche dettaglio burocratico, ma di un vero e proprio scossone per chi sogna spiagge da cartolina, templi dorati e street food a ogni angolo. Le due novità principali riguardano la nuova Thailand Digital Arrival Card (TDAC) e una probabile riduzione del soggiorno senza visto da 60 a 30 giorni. Due cambi che stanno già facendo discutere viaggiatori e agenzie di viaggio in tutto il mondo.

Addio al vecchio modulo cartaceo: arriva la TDAC

Dal 1° maggio, tutti i viaggiatori stranieri in arrivo in Thailandia dovranno obbligatoriamente compilare online la Thailand Digital Arrival Card, conosciuta come TDAC. Questo sistema digitale prende il posto del famigerato modulo TM6, che per anni è stato il compagno inseparabile (e spesso fastidioso) di chi atterrava nel Paese del sorriso.

Cosa cambia con la TDAC?

  • Niente più penne da cercare in volo o nei corridoi degli aeroporti.
  • Basta compilare il modulo cartaceo all’arrivo.
  • Tutto avviene prima del viaggio, in modalità digitale.

Il sito ufficiale dove completare il modulo è già attivo: tdac.immigration.go.th/arrival-card

Come funziona la Thailand Digital Arrival Card

Per ottenere la TDAC bastano pochi passaggi, ma bisogna farli con attenzione. Ecco cosa sapere:

  • Quando: devi compilarla entro le 72 ore precedenti all’arrivo in Thailandia.
  • Come: si accede al portale ufficiale e si inseriscono i dati anagrafici, del passaporto, dettagli del volo, primo alloggio e una dichiarazione di buona salute.
  • Cosa si riceve: al termine del processo riceverai un QR code da mostrare al controllo passaporti.
  • Chi è obbligato: tutti i cittadini stranieri, indipendentemente dal mezzo con cui entrano (aereo, nave o via terra).

Un sistema simile a quello già adottato da altre mete turistiche digitalizzate, come Singapore o gli Emirati. L’obiettivo è dichiarato: snellire le code ai controlli e migliorare la sicurezza dei dati raccolti.

Visa-free ridotto? Ecco cosa potrebbe cambiare

Oltre alla novità del modulo digitale, un altro cambiamento importante riguarda la durata del soggiorno senza visto. Secondo fonti locali, il governo thailandese starebbe pensando di ridurre il periodo di permanenza da 60 a 30 giorni per i viaggiatori provenienti da Paesi che oggi godono del regime di esenzione. Al momento, infatti, i cittadini italiani (e molti altri europei) possono restare in Thailandia senza visto fino a 60 giorni. Una concessione introdotta a luglio 2024 per stimolare il turismo post-pandemia. Ma il governo ora valuta un passo indietro, motivato da:

  • Abusi del sistema: turisti che lavorano in nero pur dichiarandosi in vacanza.
  • Affitti illegali: un boom di locazioni non registrate a stranieri.
  • Controllo più serrato del flusso migratorio.

La misura non è ancora stata confermata ufficialmente, ma fonti del Ministero del Turismo thailandese parlano di un probabile ritorno alla regola classica dei 30 giorni senza visto, con estensione possibile tramite permesso extra o visa on arrival.

Una parte dell'aeroporto di Bangkok, il più traffico della Thailandia.
Una parte dell'aeroporto di Bangkok, il più traffico della Thailandia.

Altri requisiti per entrare in Thailandia (che restano invariati)

Nonostante le novità, alcune regole base per entrare in Thailandia rimangono le stesse. Ecco cosa ti serve avere in tasca (oltre al QR code della TDAC):

  • Passaporto valido per almeno 6 mesi al momento dell’arrivo.
  • Due pagine libere nel passaporto per i timbri d’ingresso e uscita.
  • Biglietto aereo di ritorno o di proseguimento per dimostrare l’uscita dal Paese entro il termine concesso.

Il contesto: turismo in calo e terremoti

Le nuove regole arrivano in un momento delicato per il turismo thailandese. Secondo un report della Bank of Thailand, i flussi turistici a febbraio hanno subito una flessione del 14% rispetto al mese precedente, con un calo del 9% nel totale dei visitatori. A peggiorare le cose ci ha pensato un evento sismico di grande intensità: il 28 marzo un terremoto di magnitudo 7.7 ha scosso la regione di Bangkok. L’epicentro era in Myanmar, ma le scosse si sono sentite nitidamente anche nella capitale thailandese, causando panico e l’evacuazione di diversi grattacieli. Tra le conseguenze, una raffica di cancellazioni da parte dei turisti cinesi e lo stop temporaneo alla tassa turistica da 300 baht, che era prevista per il 2024 ma ora è stata congelata a data da destinarsi.

Dietro queste scelte c’è una strategia precisa: il governo thailandese vuole trasformare il Paese in una Smart Tourism Destination. Tradotto: meno carta, più efficienza, più sicurezza. Una mossa che guarda al futuro, ma che richiede un po’ di preparazione da parte dei viaggiatori. Chi sogna una vacanza tra le spiagge di Phuket, i mercati di Chiang Mai e i templi di Ayutthaya dovrà solo fare un passaggio in più prima di partire. Una seccatura per alcuni, un passo avanti per molti.

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