Mangiare pesce almeno due o tre volte a settimana è un consiglio che ormai tutti conoscono. Ma chi ha il tempo di andare ogni volta in pescheria? Tra lavoro, figli, spesa e traffico, molti italiani scelgono il banco dei surgelati al supermercato. Più economico, più comodo. Ma anche pieno di prodotti non propriamente sani. Camilla Ippoliti, nutrizionista italiana esperta in alimentazione preventiva, ha spiegato come muoversi tra i filetti ghiacciati per portare a casa solo il meglio. Il suo metodo? Semplice, ma quasi nessuno lo segue davvero.
Il segreto del pesce surgelato di qualità è nell’etichetta: ecco cosa guardare
Basta girare la confezione. Non serve una laurea, solo un po’ di attenzione. Il primo passo è leggere la lista degli ingredienti. Sì, anche quando si tratta di pesce. Camilla Ippoliti lo dice chiaramente: "Il prodotto deve contenere solo il filetto, nient’altro." Stop. Niente pangrattato, niente oli strani, niente spezie industriali. E soprattutto niente impanature finte. No a prefritti, precotti e preimpanati. Solitamente la pre-impanatura aggiunge calorie inutili e potrebbe peggiorare la qualità nutrizionale del prodotto.

Altro punto chiave: scegliere pesce pescato e non allevato. Non per una questione di snobismo, ma per evitare la presenza di antibiotici, pesticidi e mangimi trattati chimicamente che spesso si trovano negli allevamenti intensivi. Il mare non è un paradiso incontaminato, ma resta una scelta più pulita. Come riconoscere un pesce pescato? L’etichetta lo dice. Basta cercare le diciture: "pescato in mare" oppure "pesca FAO" con l’indicazione dell’area. E se compare la sigla MSC (Marine Stewardship Council), sei davanti a un prodotto sostenibile e controllato. La certificazione MSC garantisce che il pesce provenga da una pesca gestita responsabilmente. Non è solo una questione etica: un pesce pescato nel rispetto delle regole è spesso più fresco, meno manipolato e di qualità superiore.
Verdure surgelate: fanno bene o è meglio evitarle?
Restando tra i cosiddetti cibi sani surgelati, c’è un’altra domanda che molti si pongono: le verdure congelate fanno davvero bene? La risposta non è un sì o un no netto. Dipende dal tipo di verdura, da come viene trattata e da cosa ci aspettiamo.
Vantaggi? Tanti.
- Le verdure vengono surgelate subito dopo la raccolta, quindi trattengono gran parte dei nutrienti.
- In alcuni casi, hanno più vitamine di quelle fresche che restano per giorni in frigo.
- Sono già lavate e tagliate, pronte da cuocere.
- Si conservano a lungo, senza bisogno di conservanti.
Anche la sostenibilità è un punto a favore: le verdure surgelate ridurranno i tuoi sprechi alimentari, soprattutto se hai l’abitudine di dimenticarti zucchine e broccoli nel cassetto del frigo. Non è tutto oro quel che brilla. Alcune verdure ad alto contenuto d’acqua, come cavolfiori o zucchine, diventano molli e perdono la loro consistenza. Altre perdono sapore dopo la cottura. Se cerchi croccantezza, non troverai soddisfazione.
Altro punto critico: mai mangiarle crude. Il rischio microbiologico esiste, anche se è basso. Bisogna cuocerle sempre, anche se l’etichetta suggerisce che sarebbero già pronte. Infine, occhio al tempo di permanenza in freezer. Dopo tre mesi, alcune vitamine – come i folati – possono ridursi fino al 75%. Questo non rende il prodotto “cattivo”, ma meno nutriente.
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