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Un italiano a Praga si è trovato davanti a una scena che, a primo impatto, lo ha spiazzato: nelle stazioni della metropolitana non ci sono tornelli, com'è normalità in tutte le città italiane. Niente barriere, niente varchi, solo scale mobili che ti accompagnano dritto ai binari. L’utente TikTok "L’ombrello italiano" ha catturato il momento in un video diventato virale, con una caption molto ironica: "A Praga la metropolitana è un esperimento sociale travestito da mezzo di trasporto". Ma è davvero così? La gente passa senza biglietto come se niente fosse? Spoiler: non proprio. Ecco cosa succede sotto le strade della capitale ceca, dove la fiducia sembra battere il controllo uno a zero.
Il mistero dei tornelli scomparsi
Partiamo dai fatti. Il tiktoker non mente nella prima frase che campeggia sul video: a Praga i tornelli non esistono. Scendi in una delle 61 stazioni della metropolitana - sparse su tre linee che coprono oltre 65 chilometri - e non trovi ostacoli fisici. Niente sbarre che si aprono con un "bip", niente tornelli da scavalcare, ma - quello sì - cartelli che ti ricordano di avere un biglietto valido. "Cammini tranquillo, scendi in metro e ti chiedi: 'Ma davvero qui nessuno controlla?'", scrive "L’ombrello italiano". La sua sorpresa è comprensibile. A Praga, infatti, il sistema è aperto. Ma non significa che sia il Far West dei trasporti e che i praghesi siano... portoghesi (permetteteci la battuta).

Il trucco sta nella fiducia. I passeggeri devono comprare e convalidare il biglietto prima di salire sui treni. Le macchinette per timbrare sono ovunque: piccole, gialle, discrete. Poi ci sono i controllori. Non li vedi sempre, spesso si mescolano alla folla e sono borghese, ma quando spuntano chiedono di mostrare il biglietto. E se non ce l’hai? La multa ti arriva dritta in faccia: circa 40 euro, non proprio un rischio che valga la pena correre. Presumibilmente, esiste un 1% dei furbi che ci prova, ma il 99% dei praghesi paga senza battere ciglio.
Biglietti low-cost e opzioni per tutti
Parliamo di soldi, perché il sistema di Praga non è solo curioso, ma anche economico. Un biglietto standard da 90 minuti costa tra 32 e 40 corone ceche, ovvero 1.20 - 1.57 euro. Vuoi un giro veloce? Quello da 30 minuti sta tra 0.93 e 1.20 euro. I bambini dai 6 ai 15 anni e gli anziani dai 60 ai 70 pagano la metà. Se invece sei un turista e vuoi esplorare la città senza pensieri, c’è il biglietto giornaliero a 110-120 corone (4.26 - 4.71 euro) o quello da tre giorni a 310 corone (circa 12 euro). Non male per una rete che trasporta 420 milioni di passeggeri all’anno.
Dove li compri? Le opzioni non mancano. Puoi prenderli alle edicole, dai tabacchini, agli sportelli delle stazioni più grandi o alle macchinette automatiche - anche se queste ultime accettano spesso solo monete, quindi meglio avere spiccioli pronti. Alcuni hotel li vendono direttamente, e c’è pure un’app ufficiale del trasporto pubblico praghese. Oppure, se sei pratico, mandi un SMS al 90206 e il biglietto ti arriva sul telefono. Facile, no? Una volta convalidato, quel pezzo di carta vale non solo per la metro, ma anche per tram, autobus e persino la funicolare di Petřín. Un affare tutto-incluso.
Controlli a sorpresa e la psicologia della fiducia
Torniamo al sistema senza tornelli. Funziona davvero? A quanto pare, sì. La metropolitana di Praga si basa su un mix di responsabilità individuale e paura della multa. I controllori non indossano divise sgargianti: si confondono tra i passeggeri, spuntano all’improvviso e scansionano i biglietti con dispositivi portatili. Non è raro vederli all’opera, soprattutto nelle ore di punta, quando i treni sfrecciano ogni 2-3 minuti. Dopo mezzanotte, la metro chiude ed autobus e tram notturni prendono il sopravvento.
Questa filosofia non è unica al mondo. In Germania, Austria e Svizzera, i paesi "DACH", le metropolitane e le ferrovie urbane funzionano allo stesso modo: niente barriere, solo controlli a campione. A Madrid, invece, 33 stazioni sperimentano varchi aperti che si chiudono solo se provi a passare senza biglietto. Tallinn, in Estonia, offre addirittura trasporti gratis ai residenti, mentre i turisti convalidano smartcard. Helsinki? Niente tornelli, ma macchinette ovunque e un’app per chi ama la tecnologia. Lussemburgo è un capitolo a parte: i trasporti pubblici sono gratuiti per chiunque ed è la prima nazione europea nella storia ad aver realizzato qualcosa del genere. La Repubblica Ceca, con Praga in testa, si inserisce in questa tendenza nordeuropea: meno ostacoli, più fiducia.
