Indice dei contenuti
Altro che toast e avocado: Cleopatra, la regina dell’Antico Egitto più famosa di tutti i tempi, aveva gusti ben più regali. Su TikTok il profilo Eats History ha fatto il boom di visualizzazioni con un video che ricostruisce il piatto preferito di Cleopatra, realizzato fedelmente secondo gli ingredienti e le tecniche dell’epoca. Il nome? Royal Alexander Platter. E no, non è una roba da museo: è un banchetto da leccarsi i baffi, tipico dell'Alessandria del I secolo avanti Cristo: un mix di sapori dell'Antico Egitto, della Grecia e del Medio Oriente. Dietro ai fornelli c’è uno chef appassionato di cucina storica, che spiega: “Queste ricette sono ispirate a scoperte archeologiche e documenti di scrittori antichi”. Il risultato è un viaggio nel tempo a colpi di sapori. Spoiler: il dolce è così buono che rischi di abbandonare il tiramisù.
Il 'pane' degli Egizi? Più simile alla Naan che al nostro
Il pasto parte con una base semplice ma ricca di storia. Acqua, farina, sale e olio bastano per dare vita al Mahsi, una specie di pane antico, che oggi potremmo paragonare a una focaccia piatta e leggermente croccante. Era il carburante quotidiano degli Egizi, una via di mezzo tra il nostro pane azzimo e una piadina rustica. Nulla di industriale, solo ingredienti base e una cottura su pietra calda. Il Mahsi serviva anche da "piatto" commestibile per raccogliere le altre portate. Un po' come la naan indiana, ma senza lievito e con una storia millenaria alle spalle.
Carne speziata? Cleopatra sceglieva l’agnello, con contorno di foglie ripiene
Niente pollo alla griglia né hamburger: Cleopatra preferiva l’agnello, speziato e succulento sotto forma di mini polpette. Lo chef di Eats History lo prepara ispirandosi alla ricetta dei kofta, polpette tipiche del Medio Oriente. Le spezie? Coriandolo, cumino, pepe nero e un tocco di cannella. Il profumo è da svenimento, altro che incenso nelle piramidi. La carne viene arrostita fino a raggiungere una doratura perfetta, e poi condita con melograno. Un mix che unisce la forza del gusto alla delicatezza degli aromi. Cleopatra, del resto, sapeva scegliere con chi cenare... e soprattutto cosa.

Nel piatto della regina non potevano mancare le stuffed grape leaves, ovvero le foglie di vite ripiene. Un contorno raffinato e nutriente, molto comune ancora oggi in Grecia, Turchia e Libano. Si preparano avvolgendo le foglie attorno a un ripieno di riso, cipolla, erbe aromatiche e talvolta carne tritata. Il sapore è fresco, agrumato, leggermente amarognolo. Uno di quei piatti che raccontano il Mediterraneo meglio di mille trattati storici. Cleopatra ne andava ghiotta, forse anche perché rappresentavano un lusso agricolo dell’epoca: le viti non crescevano ovunque, e avere foglie tenere da cucinare era un privilegio da regina.
Il dessert che fa impallidire il millefoglie
Il finale è degno di una regina: datteri ripieni di pistacchi sbriciolati, cotti nel miele. Una bomba di dolcezza naturale, senza zucchero raffinato ma con una carica energetica da far tremare i maratoneti. I datteri venivano aperti e farciti con granella di pistacchio, poi immersi nel miele crudo riscaldato e lasciati caramellare. Il risultato? Croccanti fuori, morbidi e cremosi dentro. Uno tira l’altro, letteralmente. Altro che pasticcini da tè: qui si parla di pura lussuria culinaria.
Per completare la Royal Alexander Platter, lo chef aggiunge formaggio di capra condito con miele crudo (che poi spalma sul pane) e una manciata generosa di olive. Ingredienti semplici ma carichi di significato: il formaggio era una fonte preziosa di grassi e proteine, il miele era oro commestibile, mentre le olive rappresentavano il collegamento diretto con l’economia agricola del Mediterraneo. Ai tempi di Cleopatra, il tutto servito su piatti in terracotta, senza posate e con una presentazione da banchetto faraonico. Mangiare come Cleopatra, oggi, è possibile. E pure gustoso.
