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Negli ultimi giorni, su TikTok è diventato virale un video del profilo 'Napoli Svelata' che inizia con la frase (citiamo testualmente): “Il sapone lo inventò Napoli”. Un'affermazione che ha acceso una serie di dibattiti online. Ma è davvero così? È la verità o un mito da sfatare? Spoiler: la seconda. In questo articolo, cerchiamo di fare chiarezza su una questione che, seppur apparentemente leggera, affonda le radici in secoli di storia e tradizione.
La leggenda del sapone napoletano
In molti, vedendo solo i primi secondi del video in questione, credono che proprio il capoluogo partenopeo sia la culla dell’invenzione del sapone. Il resto lo fanno complici aneddoti popolari e riferimenti letterari che ne esaltano la qualità già secoli fa. Basti pensare che persino Miguel de Cervantes, nel suo “Don Chisciotte”, descrive una scena in cui il protagonista viene insaponato con una “rotonda palla di sapone di Napoli”, sottolineando quanto fosse pregiato e profumato questo prodotto, già ricercatissimo nelle corti europee del Seicento e ispirato a quello marsigliese.
La fama del sapone napoletano attraversava i confini, tanto da diventare simbolo di lusso e raffinatezza, apprezzato dalle dame dell’aristocrazia e citato come eccellenza italiana ben prima dell’Unità d’Italia. Ma è giusto affermare che Napoli sia davvero l'inventrice del sapone? In realtà, le cose sono molto più complesse di così.
Chi ha davvero inventato il sapone?
Le origini del sapone sono molto più antiche di quanto molti pensino e non sono riconducibili in alcun modo a Napoli, che ha altri primati. Le prime testimonianze sull’uso di sostanze saponose risalgono all’antica Mesopotamia, circa 4.500 anni fa, dove i Sumeri mescolavano grassi animali e vegetali con sali alcalini per produrre un materiale simile al sapone, utilizzato soprattutto per lavare tessuti e per scopi medici. Gli Egizi, intorno al 1550 a.C., conoscevano una sostanza simile, impiegata per la pulizia del corpo.
Il termine “sapone” deriva dal latino “sapo”, citato da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C., che racconta come i Galli usassero una miscela di cenere e grasso animale, ma più per tingere i capelli che per lavarsi. Dopo la caduta dell’Impero Romano, la produzione di sapone diminuì in Europa, ma continuò a svilupparsi nel mondo arabo.

Sono proprio gli Arabi a essere considerati i veri inventori del sapone moderno. Fu grazie all’introduzione della soda caustica (al-soda al-kawia) nella saponificazione e all’uso di oli vegetali come oliva, timo e alloro che la produzione di sapone raggiunse una qualità mai vista prima. Dal IX secolo, il sapone di Aleppo divenne celebre in tutto il Mediterraneo, e le tecniche arabe si diffusero in Europa attraverso la Spagna e la Sicilia, soprattutto dopo le Crociate.
Il ruolo di Napoli nella produzione di sapone
Napoli non ha inventato il sapone, ma ha saputo trasformarlo in un prodotto di altissima qualità, diventando tra il XV e il XIX secolo una delle capitali europee della produzione saponaria. I monaci Olivetani, nel monastero di Monteoliveto (pieno centro storico), custodivano ricette segrete a base di ingredienti raffinati come latte di papavero, midollo di cervo, mandorle amare e zucchero, rendendo il sapone napoletano unico e ricercato.
Le dame e i gentiluomini di tutta Europa facevano a gara per accaparrarsi queste saponette, simbolo di lusso e igiene avanzata. Nel Regno delle Due Sicilie, la produzione di sapone raggiunse livelli industriali, con esportazioni in tutta Europa e una cultura dell’igiene all’avanguardia. Napoli fu tra le prime città al mondo a dotarsi di acqua corrente nelle abitazioni, una vera rivoluzione per l'epoca che contribuì alla diffusione di una mentalità più attenta all'igiene personale. Insomma, i cori da stadio (che sorpresa) denotano grande ignoranza sull'argomento.
Un’eccellenza da ricordare
Seppur non sia stato un napoletano a inventare il sapone, la città ha comunque avuto un ruolo cruciale nella sua evoluzione. Non si può negare che la qualità e la fama del sapone napoletano fossero così elevate che divenne un simbolo di lusso e raffinatezza. Napoli ha saputo elevare un prodotto già noto in tutto il mondo, facendolo diventare sinonimo di eleganza e pulizia. Un po' come ha fatto con il pomodoro che - vogliamo ricordarlo a chi disprezza la globalizzazione - è originario di quella che noi oggi chiamiamo America.
