Indice dei contenuti
Il buongiorno si vede dal... cornetto. E se il cornetto (o brioche se siete settentrionali) è surgelato, anche la giornata rischia di partire con il piede sbagliato. Gli italiani, si sa, non rinunciano alla colazione al bar: cappuccino fumante e brioche calda restano un rito sacro, almeno nel weekend. Ma oggi più che mai, tra inflazione crescente e attenzione maniacale alla qualità dei prodotti, diventa fondamentale distinguere un dolce fresco da una delusione decongelata.
È proprio su questo punto che interviene un esperto con la crema nel cuore: il pasticcere trevigiano della Pasticceria Francia, che ha pubblicato un video virale su TikTok svelando i trucchi per riconoscere una brioche artigianale da una brioche surgelata. Il contenuto è diventato subito un caso grazie a un curioso bait iniziale: l'estratto di una clip del presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, che chiede apertamente al barista se il cornetto venduto è surgelato. Spoiler: abbiamo il diritto di saperlo!
Attenzione consumatori: possiamo chiedere se è surgelata!
Non è solo una questione di gusto, ma di trasparenza. Ogni consumatore ha il diritto di sapere cosa sta mangiando. Chiedere al barista se la brioche è surgelata non è una pretesa da rompiscatole, ma un diritto sancito dalle norme europee sull’informazione alimentare al consumatore. Le attività che servono prodotti scongelati dovrebbero indicarlo, ma spesso la risposta arriva solo se si chiede. Ed è proprio in quel momento che inizia lo show del pasticcere veneto, che dal suo laboratorio prende la parola e svela tutti i segreti del mestiere.
I 4 segnali infallibili della brioche surgelata
Il gestore della Pasticceria Francia, da buon trevigiano (e per rispettare i tempi stretti dell'attenzione degli utenti di TikTok), è breve, conciso e va dritto al punto. Davanti alla camera, elenca con semplicità e ironia i quattro indicatori che smascherano una brioche passata per il freezer:
- Consistenza "trampolino": “Prendila in mano, schiacciala e se rimbalza come un trampolino elastico, stai pur certo: quella brioche è surgelata”. Una brioche fresca è morbida, ma cede lentamente alla pressione, senza l’effetto rimbalzo da luna park.
- Profumo e gusto: “Sa di burro? Di forno? Di zucchero caramellato?”. Se la risposta è: "No", non abbiamo buone notizie. Quando il profumo è assente e il gusto piatto, c'è poco da fare: è industriale. Una brioche fatta a mano racconta una storia con ogni morso, l’altra… un file Excel.
- Unto sospetto: “Hai presente quelle brioche che ti lasciano le dita lucide? È perché contengono margarina. Le brioche con burro vero non ti lasciano l'unto sulle mani.”
- Forma perfetta (e sospetta): a dire dell'esperto, bisogna fare attenzione alla forma. Quelle surgelate sembrano clonate: stesse curve, stesso colore, stessa faccia. Le artigianali, invece, sono un po’ storte, a volte più gonfie, altre più croccanti.

La differenza la fa il forno (e la farina)
Dietro una brioche artigianale non c’è solo un forno acceso, ma spesso ingredienti selezionati, lievitazioni lente e tanta passione. Molti pasticceri scelgono farine meno raffinate, con glutine di qualità, che non solo danno sapore ma migliorano anche la digeribilità del prodotto. Le brioche surgelate, invece, hanno una lista ingredienti lunga come un manuale IKEA e spesso nascondono additivi per migliorarne la conservazione e il volume.
La prossima volta che entri in un bar, quindi, usa il naso, gli occhi e le dita. E se hai dubbi, chiedi. È un tuo diritto, d'altronde stai spendendo i tuoi soldi.
