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Vincent Ascione e Claudia Russo – meglio conosciuti su Instagram come littletravelsbiglove – poche settimane fa hanno attraversato il Vietnam. Da buoni content creator amanti dei viaggi, una volta ritornati in Italia hanno riassunto la loro esperienza e deciso di condividere consigli pratici, chicche e dritte utilissime a favore di chi sogna pho, paesaggi mozzafiato e motorini ovunque. Il loro viaggio nel cuore del Sud-Est asiatico si è concluso con una valigia piena di esperienze da condividere. E noi le abbiamo raccolte tutte qui, per chi ha già il biglietto in tasca o sta pensando di prenotare entro la fine dell’anno.
1. Visto? No problem. Ma occhio ai controlli al ritorno
Partiamo dalla burocrazia, che – per una volta – è più gentile del previsto. Il Vietnam non richiede il visto per soggiorni inferiori ai 45 giorni. Una manna per il 95% dei turisti italiani, che rientrano perfettamente in questa finestra temporale. Ma se pensavi di arrivare in aeroporto con calma zen, meglio rivedere i piani: “I controlli in aeroporto possono essere molto lunghi. Consigliamo di arrivare tre ore e mezza prima della partenza del volo di ritorno”, raccontano Vincent e Claudia. Il consiglio? Meglio una noia in sala d’attesa che un panico last-minute al gate in un paese così lontano geograficamente e culturalmente.
2. Non solo il pho: il nemico può nascondersi nei piatti (sporchi)
I problemi intestinali nel sud-est asiatico non sono una novità per chi ha girato questa parte del paineta. Ma spesso, come spiegano i due travel creator, non è il cibo il colpevole, ma le stoviglie lavate male. L’igiene dei piatti può giocare brutti scherzi, quindi il suggerimento è di portare con sé bacchette usa e getta, facilmente reperibili nei negozi locali. Altro trucco smart che loro stessi hanno usato: lavarsi i denti con acqua in bottiglia, evitando accuratamente quella del rubinetto. Un piccolo gesto che può salvare la vacanza (e lo stomaco).

3. Il Vietnam è lungo lungo: vola interno!
Chi guarda la mappa spesso sottovaluta la lunghezza del paese. Ma il Vietnam - in questo è simile all'Italia - è come uno stivale capovolto, e macinare chilometri su gomma può diventare un incubo. Vincent e Claudia suggeriscono di puntare sui voli interni: rapidi, economici e spesso più comodi di un bus notturno. Attenzione però: i voli domestici hanno un terminal diverso, quindi controlla bene da dove parte il tuo aereo. Se hai il bagaglio da stiva, basta arrivare in aeroporto un’ora e mezza prima. Niente corse all’ultimo minuto ma nemmeno attese infinite: il giusto equilibrio.
4. Vietnamiti ospitali, inglese limitato: la tecnologia è tua amica
Non aspettarti che tutti parlino inglese fluentemente. I vietnamiti sono accoglienti e calorosi, ma la barriera linguistica è ancora presente in molte zone. E per i viaggiatori italiani che non masticano l’inglese, le difficoltà aumentano. Ma siamo nel 2025, e la tecnologia fa miracoli. Il consiglio d’oro? Acquista una SIM vietnamita (da qualche mese è esploso il mercato delle eSim, consigliamo di fare una ricerca sull'argomento) e avrai Internet quasi ovunque. Con un traduttore automatico o app di intelligenza artificiale come Google Translate o ChatGPT Voice, puoi chiedere tutto, anche il segreto di un bun cha perfetto. A prova di malinteso!
5. Motorini, patenti e taxi smart: come muoversi senza stress
Chi vuole esplorare il paese in autonomia può affittare un motorino o addirittura un’auto. Ma attenzione: serve la patente internazionale. Senza quella, si rischia di finire in spiacevoli situazioni con la polizia locale. Per chi non vuole guidare, Vincent e Claudia consigliano di usare Grab, l’app per prenotare taxi, scooter o auto, diffusa in tutta l’Asia ma non disponibile in Italia. Funziona in modo simile a Uber, ma con tariffe più vantaggiose e opzioni local-friendly. Da scaricare prima di partire!
Bonus tip: portafogli carico e cambio furbo
Ultimo consiglio, ma non per importanza: in Vietnam non tutti accettano le carte di credito, soprattutto nei negozietti, bancarelle e ristoranti locali. Avere con sé contanti è fondamentale. Per cambiare soldi, TP Bank si è rivelata una scelta affidabile secondo la coppia, ma anche il cambio in aeroporto è una buona opzione se si arriva con pochi dong in tasca. Il Vietnam resta una meta economica, ma un po’ di contanti nel portafogli fanno sempre comodo.
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