Gli oceani in futuro cambieranno colore (e non saranno né blu né verdi)

Preparati a dire addio all'azzurro profondo che ti rilassa. I mari come li conosciamo oggi potrebbero avere gli anni contati (dire "giorni" non è corretto). Secondo una serie di studi scientifici pubblicati su Nature e commentati da esperti come il prof. Cédric M. John della Queen Mary University of London, il colore degli oceani sta lentamente ma inesorabilmente cambiando. E no, non parliamo solo di sfumature: potremmo passare dal blu al viola, al rosso o addirittura al marrone.

Perché oggi vediamo l’oceano blu?

Il colore blu dell’oceano (sappiamo tutti che l'acqua è trasparente) non è un trucco del cielo né una semplice illusione ottica. Ha una spiegazione fisica precisa. Quando la luce del sole entra nell’acqua, le lunghezze d’onda più lunghe — come il rosso, l’arancione e il giallo — vengono assorbite velocemente. Quelle più corte, come il blu e il viola, si diffondono e vengono riflesse, raggiungendo i nostri occhi. Voilà: il mare è blu.

Ma non è tutto qui. Il fitoplancton, le alghe microscopiche che popolano le acque, contiene clorofilla. Questa sostanza riflette il verde e assorbe il blu e il rosso. Ecco perché in alcune zone costiere, dove il fitoplancton abbonda, il mare può sembrare più verde.

I mari del passato: un brodo primordiale… verde

L’oceano non è sempre stato blu. Durante l’eone Arcaico, circa 3,5 miliardi di anni fa, i mari erano di un verde intenso. Colpa — o merito — del ferro disciolto nell’acqua e dell’assenza di ossigeno nell’atmosfera. In quel mondo alieno, vivevano microorganismi capaci di fare fotosintesi senza ossigeno, usando pigmenti come la ficoeritrobilina, oggi presente in ambienti estremi come l’isola vulcanica di Iwo Jima.

Con il tempo, queste forme di vita primordiali — i cosiddetti cianobatteri — hanno iniziato a produrre ossigeno. Quando l’ossigeno ha reagito con il ferro presente nei mari, si è formato il cosiddetto Grande Evento di Ossidazione. La prova? Le formazioni di ferro bandeato, veri archivi geologici che raccontano la transizione da un pianeta senza ossigeno a uno respirabile.

Il futuro: oceani viola, rossi o… marroni?

Secondo gli esperti, lo scenario che ci attende è tutt’altro che monocromatico. Un aumento dell’attività vulcanica potrebbe riversare nei mari grandi quantità di composti di zolfo, favorendo la crescita di batteri fotosintetici viola, amanti delle condizioni prive di ossigeno. Risultato? Un mare più tendente al viola chiaro che al blu cobalto che tanto ci piace.

Una rappresentazione (fatta con Intelligenza Artificiale) dell'oceano che cambia colore.
Una rappresentazione (fatta con Intelligenza Artificiale) dell'oceano che cambia colore.

Un’altra possibilità riguarda i cosiddetti oceani rossi, causati dall’accumulo di ferro ossidato in climi caldi e umidi o dall’esplosione di alghe tossiche, note come "maree rosse". Questi eventi, già osservati oggi in zone ricche di nutrienti come le coste di metropoli asiatiche o americane, potrebbero intensificarsi con il riscaldamento globale e l’inquinamento da fertilizzanti.

Il Sole e l’evaporazione: quando il blu svanirà

L’oceano, oltre a essere chimica e biologia, è anche una questione di energia solare. Gli scienziati ipotizzano che, con l’invecchiamento del Sole, la sua luminosità aumenterà. Questo comporterà più evaporazione, meno fitoplancton e un incremento di radiazioni UV.

Il fitoplancton, vitale per la colorazione blu e verde dei mari, potrebbe ridursi drasticamente. A quel punto, batteri estremofili più adatti a condizioni estreme potrebbero prendere il sopravvento. E con loro, il colore degli oceani subirebbe un restyling completo: dal blu cristallino al marrone torbido, passando per stravaganti tinte viola o giallastre.

La NASA non dorme. Con il satellite PACE (Plankton, Aerosol, Cloud, ocean Ecosystem), l’agenzia spaziale americana sta osservando da vicino i colori degli oceani. Le immagini condivise mostrano già cambiamenti cromatici, soprattutto nelle zone equatoriali e costiere. E no, non si tratta di filtri di Instagram: sono segnali precisi dell’evoluzione dei nostri mari.

Il colore dell’oceano, insomma, è una finestra sullo stato di salute del pianeta. E come abbiamo visto, quel blu tanto amato potrebbe essere solo una fase. In futuro, le spiagge potrebbero affacciarsi su un mare color porpora. O peggio, color ruggine. Quando ti dicono che tutto è temporaneo, dovresti crederci.

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