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Pasqua e Pasquetta sono state più che soleggiate in gran parte d’Italia, e il termometro ha già iniziato a flirtare con i 25 gradi. Maggio, come di consueto, ci regalerà sicuramente una fase di alta pressione, che fa rima con giornate in spiaggia. C’è chi il primo bagno lo ha già fatto, chi lo farà a breve. Ma un dubbio comune bussa alla porta dei beauty case di tutta la penisola: posso usare quella crema solare avanzata dall’estate scorsa? La risposta breve? No, meglio non farlo. E a spiegarlo non è un influencer a caccia di visualizzazioni, ma una farmacista in carne e ossa. Il suo video è diventato virale e ha sollevato una questione spesso sottovalutata. Vediamo nel dettaglio perché riutilizzare il vecchio solare può essere un errore pericoloso.
La farmacista parla chiaro: «Non fidarti della scadenza»
Il video arriva da Roma, direttamente dalla Farmacia Squarti, dove una delle dipendenti ha pubblicato un reel diventato popolare in poche ore. Il messaggio è diretto come un colpo di sole a mezzogiorno: “Hai ancora una crema solare dell’anno scorso? Aspetta! L’errore più comune è controllare solo la data di scadenza. Ma se quella crema è stata portata in macchina, al mare o sotto l’ombrellone...non garantisce più la stessa protezione dai raggi UVA e UVB.” Insomma, non basta che “sembri buona”. Se il flacone è stato esposto a caldo, luce diretta o umidità, i filtri protettivi potrebbero essere andati in tilt.

I filtri solari si degradano: ecco cosa succede davvero
Le parole della farmacista trovano conferma anche da fonti autorevoli come Nivea, Garnier e l’IDE - Istituto Dermatologico Europeo. Non è marketing, ma chimica.
- Degrado degli ingredienti attivi: con il tempo – e ancor più se esposti a calore e luce – i filtri UV si rompono. Che siano chimici o fisici, perdono la loro efficacia, anche se il prodotto appare integro a occhio nudo.
- Periodo di validità (PAO): controlla il simbolino del barattolino aperto. Se c’è scritto “12M”, significa che il prodotto va usato entro 12 mesi dall’apertura. Dopo, è una roulette russa con i raggi UV.
- Conservazione sbagliata: un tubo dimenticato in auto, sotto il sole o in borsa al mare ha vita breve. Anche se chiuso, il calore accelera il deterioramento.
Come capire se la crema è da buttare
Se il PAO è superato, non ci sono dubbi: meglio gettarla. Ma ci sono altri segnali d’allarme da non ignorare:
- Cattivo odore: se “sa di rancido”, è andata.
- Colore alterato: se è più scura, più gialla o grumosa, c’è qualcosa che non va.
- Separazione dei componenti: se esce liquido prima della crema, il prodotto ha perso stabilità.
Occhio anche al packaging: se il tappo non chiude bene o se il tubetto è rotto, l’esposizione all’aria potrebbe aver compromesso la formula. Insomma, meglio non usarla. Spendere soldi in farmacia non piace a nessuno, ma la protezione della pelle è troppo importante per essere parsimoniosi.
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