Lorenzo Tripi, creator italiano con migliaia di follower al seguito, ha deciso di mettere in gioco la propria vita. Esageriamo? Forse. Però a impostare il mood drammatico al suo ultimo video è stato lui stesso. Può un'esperienza culinaria essere estrema? Sì, se parliamo di assaggiare il Mochi, il dolce giapponese definito da molti il più pericoloso del mondo.
Il motivo? Non si tratta di leggende metropolitane o di clickbait. In Giappone, ogni anno, decine di persone perdono la vita soffocate da questo innocente bocconcino gommato. Parliamo di numeri così alti che il Mochi ha mietuto più vittime degli incidenti stradali in certe annate. E tutto per colpa della sua consistenza elastica, che può trasformarsi in trappola pericolosa se non masticato correttamente.
Mochi, il dolce della tradizione... e della tensione
Il Mochi non è solo un dolce: è un rituale. In Giappone viene preparato in modo scenografico: i pasticceri (sì, possiamo definirli così) usano enormi martelli di legno che pestano l'impasto in una danza sincronizzata tra forza e ritmo. Gli addetti, talvolta, arrivano a urlare per darsi forza. Quella stessa danza che Lorenzo ha documentato a Nara, non a Tokyo, scegliendo un locale storico che da più di un secolo sforna Mochi secondo una ricetta immutata. Urla, colpi a tempo, pubblico in delirio: lo spettacolo vale quanto l'assaggio. L'impasto è verde, ma nel locale di Nara viene 'panato' in una polverina giallognola. Ci troviamo da Nakatanidou, tra le attività commerciali più popolari di tutta la città di Nara.
E proprio a Nara, tra turisti e giapponesi in fila, Lorenzo ha dovuto attendere più di un’ora per addentare il famigerato dolce. Il video mostra il momento esatto in cui lo avvicina alla camera: “Così piccolo ma letale”, dice, riferendosi proprio alla statistica poc'anzi citata sulla pericolosità del Mochi.

Esternamente, il Mochi sembra una piccola nuvola. Ma appena lo si addenta, diventa subito chiaro perché viene considerato rischioso. L’impasto è realizzato con farina di riso glutinoso e tè matcha verde, noto per il suo gusto erboso e il colore intenso. All'interno è presente una crema di fagioli rossi dolci, l’Anko, amatissima in Giappone ma ancora oggi poco capita dagli italiani. Il contrasto tra la dolcezza zuccherina dell’Anko e il retrogusto vegetale del matcha è qualcosa di completamente diverso da ciò che si trova nei dolci italiani.
Perché è così pericoloso? E quanto costa?
Il Mochi diventa una trappola quando si cerca di mangiarlo in fretta o senza masticare bene. La sua consistenza, simile a una colla elastica, tende ad aderire al palato e bloccare le vie respiratorie. Le autorità giapponesi lanciano appelli ogni anno, soprattutto durante il Capodanno, periodo in cui il consumo esplode. Nonostante i rischi, il fascino del Mochi non accenna a diminuire. Anzi, la sua reputazione ha contribuito a renderlo uno dei dolci più iconici del Giappone, attirando turisti curiosi e influencer temerari.
Il locale di Nara dove Lorenzo ha vissuto la sua avventura è un'istituzione. Eppure, il prezzo del Mochi resta popolarissimo. Ogni pezzo costa appena 200 Yen, equivalenti a circa 1,25 euro al cambio del 23 aprile 2025. Una spesa contenuta, anche per chi decide di rischiare... col dolce più pericoloso al mondo. Il video di Lorenzo ha acceso i riflettori su un tema tanto curioso quanto serio. “In Italia non abbiamo nulla di simile”, racconta Lorenzo. “È come mettere in bocca una nuvola che può trasformarsi in una trappola se non stai attento”.
Il suo consiglio? Gustarlo piano, con rispetto. Perché anche un dolce apparentemente innocente può avere un lato oscuro. Soprattutto quando è verde, gommato... e giapponese.
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