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Insalata = dieta. L’equazione è semplice, quasi scolpita nel marmo della cultura popolare. Ma funziona davvero così? L’insalata fa dimagrire oppure è solo un placebo croccante nel piatto? A smontare (o riformulare) il mito ci ha pensato Alessio Virgillito, noto content creator, personal trainer e, come ama definirsi lui stesso, “il prof del dimagrimento”. Ogni giorno sui social smonta false credenze legate a diete improvvisate e propone una visione concreta del perdere peso in modo sano. E sull’insalata ha detto qualcosa che ha scatenato reazioni a catena.
Insalata ogni giorno? Perdi peso ma non dimagrisci
"Mangi insalata tutti i giorni? Sicuramente perderai peso, ma non dimagrirai". È la frase che ha fatto scattare le tastiere. Ma cosa intende esattamente Virgillito? Il punto è semplice ma spietato: l’insalata, da sola, non brucia il grasso. Aiuta a saziare, è piena di fibre, ha praticamente zero carboidrati e contiene pochissime calorie. Ma una dieta basata solo su lattuga e rucola ti fa perdere acqua e massa muscolare, non il vero nemico: il grasso corporeo.
“Il grasso resta lì, fermo, ad aspettarti. E non appena smetti di mangiare insalata per sfinimento, perché non ce la fai più, riprendi tutto il peso. Anzi, spesso con gli interessi”, ha detto il prof del dimagrimento su Instagram.
Il mito delle “diete detox” o delle settimane a base di vegetali crudi è duro a morire. Ma la realtà, quella raccontata da chi lavora davvero con il corpo umano, è un’altra. Il dimagrimento reale si ottiene con un equilibrio tra alimentazione strutturata e allenamento mirato. “Un mio cliente ha perso 3,5 chili in un mese”, racconta Virgillito. “Secondo voi ha mangiato solo insalata? Ovviamente no. Non ha fatto un giorno di dieta drastica, ha seguito i miei consigli, ha fatto allenamento, ha costruito nuove abitudini”.
Il concetto è chiaro: mangiare leggero aiuta, ma senza un vero piano nutrizionale e un minimo di attività fisica, il corpo va in risparmio energetico. Tradotto: brucia meno, accumula di più appena può.

Chi pensa che un piatto di insalata sia sempre light, dovrebbe dare un’occhiata più da vicino al condimento. Perché l’insalata, se caricata di olio extravergine in abbondanza, sale e magari un goccio di aceto balsamico, può trasformarsi in una bomba calorica.
La verità? Equilibrio e sostenibilità
Il messaggio che arriva da professionisti come Virgillito è chiaro: le scorciatoie non portano lontano. Una dieta deve essere sostenibile, costruita in base alle esigenze reali della persona. L’insalata può essere parte del piano, certo, ma non la base unica e assoluta. Il dimagrimento passa per un’alimentazione variata, bilanciata tra macronutrienti e micronutrienti, e soprattutto con una routine di movimento che attiva il metabolismo e protegge la massa magra.
Chi si affida a metodi “fai da te”, basati su rinunce estreme e menù da fotocopia, rischia l’effetto rebound: perdere tanto in poco tempo e ritrovarsi poi con il doppio dei chili dopo. Il corpo, quando viene privato del necessario, non perdona.
Insalata sì, ma con cervello
Detto questo, nessuno vuole demonizzare l’insalata. È fresca, saziante, versatile. Ma trasformarla in un mantra alimentare è un errore comune. Usata bene, con una fonte di proteine (uova, legumi, pollo), un condimento moderato e abbinata a una vita attiva, può essere una grande alleata. “Non dobbiamo pensare che dimagrire significhi solo mangiare poco. Significa mangiare bene”, sottolinea la nutrizionista Silvia Goggi, autrice del libro “La mia famiglia mangia green”. In altre parole: la lattuga non salva nessuno da sola. Ma può far parte del piano, se il piano è fatto come si deve.
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