Qual è il giorno della settimana più felice di tutti secondo la scienza (né sabato né domenica)

Altro che sabato sera o domenica al sole: il giorno più felice della settimana, secondo la scienza, non è quello che pensi. Niente brunch, niente pigiama tutto il giorno, niente serie tv senza fine. Il vero re del buonumore è... il venerdì.

Venerdì, il giorno del sorriso anticipato

Un team di ricercatori del University College di Londra ha raccolto le risposte di oltre 50.000 persone nel corso di due anni, chiedendo loro quanto fossero felici durante la settimana. Domande dirette come: “Quanto ti sei sentito felice negli ultimi sette giorni?” e “Quanto sei soddisfatto della tua vita in questo momento?” hanno rivelato un dato sorprendente: il venerdì è il giorno in cui la maggior parte delle persone raggiunge il picco emotivo positivo.

La ragione? È il preludio del weekend, il momento in cui il pensiero del lavoro comincia a svanire e si accende l’attesa per la libertà. È il giorno del “quasi lì”, dove la mente si libera, anche se solo per poche ore, dalla routine settimanale. Diciamo che Giacomo Leopardi non ci è andato troppo lontano nella sua celebre poesia. La felicità non sta solo nel tempo libero, ma nell’aspettativa. Psicologicamente, attendere qualcosa di bello può produrre più dopamina del momento stesso in cui lo viviamo. Ecco perché il venerdì vince anche sul sabato: perché promette. Ha l’effetto di un trailer ben fatto: ti fa sentire bene ancora prima di iniziare lo show.

Secondo la scienza, il venerdì è il giorno più felice della settimana.
Secondo la scienza, il venerdì è il giorno più felice della settimana.

Come afferma la BMJ Mental Health, pubblicazione legata al British Medical Journal, il cambiamento della routine del venerdì e la riduzione dello stress lavorativo influiscono positivamente sull’umore. Non è solo una sensazione passeggera: è neurochimica pura.

E il giorno più triste? Qui c’è un dibattito e varie risposte diverse

Se il venerdì è il brindisi, la domenica è la sbornia emotiva. Secondo lo stesso studio londinese poc'anzi citato e ulteriori analisi basate sulle tendenze di ricerca Google rese pubbliche, la domenica risulta essere il giorno in cui le persone sono mediamente meno felici. Perché? Colpa dei famigerati "Sunday Blues", un fenomeno ben noto nella psicologia moderna: l’ansia che precede l’inizio della nuova settimana lavorativa o scolastica. Un vortice di pensieri del tipo "domani è lunedì" che spegne anche la più solare delle domeniche. Non importa se ci sia il sole o che piova: l’idea del ritorno alla routine riesce a spegnere ogni entusiasmo.

Se la domenica è malinconica, il mercoledì è... grigio. Uno studio dell’Università del Vermont, basato sull’analisi di milioni di post su Twitter (oggi X) e blog, ha incoronato il mercoledì come il giorno più triste della settimana. Non a caso viene spesso chiamato "hump day", il giorno della gobba: né inizio né fine, solo stanchezza accumulata e fine settimana ancora lontano. Il weekend è un ricordo sbiadito e quello successivo ancora una chimera. Risultato? Umore sotto le scarpe. Questo stato mentale si riflette nei dati: meno parole positive, più lamentele e meno entusiasmo generale nei contenuti condivisi online. Altri studi ancora indicano il martedì come il giorno peggiore, perché è il primo in cui ci si rende conto di essere realmente tornati alla 'routine'. Insomma, se appare certo che il venerdì sia il giorno più felice della settimana, lo stesso non si può dire di quello meno felice.

Ma allora il lunedì è davvero così terribile?

Paradossalmente, il famigerato lunedì è meno infelice di quanto si pensi. Diversi studi dimostrano che, per molte persone, l’energia residua del weekend riesce ancora a sostenere l’umore. La difficoltà sta più nella gestione fisica della ripresa che nell’umore stesso. Il martedì, invece, resta il cugino dimenticato: senza particolari picchi, né positivi né negativi. Un giorno che scivola via in silenzio.

Lo studio del University College ha anche incrociato i dati con le stagioni. Il risultato? Inverno batte estate 3-0 quando si parla di calo dell’umore. Le giornate corte, la mancanza di luce e la vita indoor spingono in basso l’umore, soprattutto nei giorni già "critici" come la domenica e il mercoledì. Ma questo molti di noi (specialmente i meteoropatici) lo sapevano già. Al contrario, d’estate il buonumore si diffonde anche nei giorni lavorativi. Più luce, più socialità, più attività all’aperto: un cocktail naturale per combattere il grigiore settimanale.

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