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Il fascino dei messaggi in bottiglia - sì, come la canzone di Sting - non tramonta mai. Da secoli, lettere affidate alle onde raccontano storie di naufragi, amori lontani e sogni affidati all’ignoto. Un gesto semplice ma carico di magia: scrivere un messaggio, sigillarlo in vetro e lasciarlo viaggiare con la corrente, con la consapevolezza che potrebbe finire letteralmente dall'altra parte del mondo. Una tradizione romantica che, anche oggi, riesce a far battere il cuore.
Dal banco di scuola all’oceano: la partenza di un sogno
Nel maggio del 1976, lo statunitense Peter R. Thompson, allora quattordicenne e studente di prima superiore alla Pentucket Regional Junior High School di West Newbury, Massachusetts, lanciò il suo personale sogno nel blu profondo. Durante una lezione di oceanografia, scrisse un breve messaggio, lo infilò in una bottiglia di vetro della Pepsi e lo affidò alla Guardia Costiera per il "varo" nell’Atlantico. Nessun tesoro da cercare, nessuna richiesta d'aiuto: solo una richiesta educata di ricevere una risposta, da chi eventualmente avrebbe ritrovato quell'oggetto. Non poteva immaginare che per 50 anni la 'sua' bottiglia avrebbe nuotato seguendo chissà quale percorso.
Il messaggio recitava: "Sono uno studente di prima superiore della Pentucket Regional Junior High School. Questo è un esperimento scientifico per il corso di oceanografia. Per favore, rimandate questo messaggio all'indirizzo sottostante, indicando dove, quando e come è stato trovato. È stato lanciato da una nave della Guardia Costiera a maggio 1976".
Un ritrovamento che profuma di miracolo
Quasi cinquant'anni dopo, nel 2024, due fratelli, Clint ed Evan Buffington, hanno fatto una scoperta da film anni '90. Durante una vacanza su un’isola sperduta delle Bahamas — viaggio che avevano quasi annullato per un malanno — si sono imbattuti in quella bottiglia storica.
Clint ha raccontato all’emittente WCVB: "Era una giornata splendida, mare calmo, sole raggiante, non una nuvola in cielo. Stavo camminando sulla spiaggia quando il mio walkie-talkie ha gracchiato: 'Non crederai a quello che ho appena trovato'". Era suo fratello. Nella sabbia, tra conchiglie e alghe, l'uomo aveva rinvenuto la bottiglia, ancora intatta nonostante il tempo e le intemperie. All’interno, il messaggio era coperto di sabbia ma ancora leggibile.
Un viaggio lungo mezzo secolo
Clint, emozionato, ha scritto su Facebook: "Magari il messaggio era semplice, senza pirati o mappe del tesoro, ma pensate a cosa significava per quel ragazzino nel 1976 che sognava che prima o poi qualcuno lo leggesse".
Ha aggiunto che immaginava la bottiglia fluttuare accanto a balene, mercantili e sotto le aurore boreali, mentre il mondo cambiava: sono stati eletti nuovi presidenti, purtroppo combattute guerre, cambiate mode e prodotte canzoni. "Nel frattempo — ha riflettuto Clint — noi siamo nati, cresciuti, ci siamo sposati e abbiamo avuto figli. E quella bottiglia era lì, ad aspettare".

Per Clint, l'aspetto più straordinario non è tanto la distanza percorsa o l'età del messaggio, ma il contatto umano che ha creato: "La vera magia è nelle persone che stanno dall’altra parte del messaggio".
Una telefonata che attraversa il tempo
Determinati a trovare il mittente, i fratelli Buffington hanno lanciato un appello sui social media. Con l'aiuto della giornalista di Boston Emily Maher, sono riusciti a rintracciare l'autore, Peter Thompson, che oggi vive a Leominster, Massachusetts.
Quando Clint ha passato il telefono a Thompson, quest'ultimo ha reagito incredulo: "Incredibile. Sono passati quasi cinquant’anni. È una sorpresa enorme". Peter ha ammesso di non ricordare il messaggio nei dettagli, ma di mantenere ricordi vividi della sua classe di oceanografia e del progetto. La bottiglia, il messaggio e ora anche il ritrovamento, hanno dato nuova vita ai sogni di un adolescente che, mezzo secolo fa, si era affidato al mare per scrivere la sua piccola grande storia. "Presto o tardi troveremo il modo per riconsegnarglielo di persona", hanno aggiunto i fratelli.
Altri casi clamorosi di messaggi in bottiglia
Il racconto di Peter Thompson non è un caso isolato. Nel 2018, un turista ha trovato in Australia un messaggio lanciato da una nave tedesca nel 1886, considerato il più antico messaggio in bottiglia mai recuperato, oggi esposto al Western Australian Museum. Ancora più emozionante il ritrovamento avvenuto nel 2013 sulle coste scozzesi: una bottiglia con messaggio datato 1914, lanciata da un pescatore di nome Andrew Leaper. Quel ritrovamento gli ha fatto guadagnare un posto nel Guinness dei Primati per il messaggio in bottiglia più longevo mai recuperato.
