C'è un dettaglio di stile che differenzia le persone invidiose, di quale si tratta? In molti non sanno che le personalità spiccano anche con i look scelti e gli accessori indossati ogni giorno.
L'invidia non parla solo attraverso sguardi obliqui o frasi sussurrate con tono velenoso. A volte, si manifesta con una scelta di stile, tanto ricorrente quanto sottovalutata. Gli invidiosi, spesso, non resistono alla tentazione di indossare un capo o un accessorio ben preciso, che sembra innocuo ma che, ad un occhio attento, racconta molto più di quanto si creda. Quante volte ti è capitato di ammirare una persona e, anche se non parla, di notare attraverso le sue scelte estetiche, qualità caratteriali? Le persone con una vena narcisistica ad esempio, tendono ad indossare spesso gli occhiali da sole.
Ma che cosa indossano invece coloro che risultano sempre particolarmente invidiosi? C'è un altro dettaglio di moda, più discreto ma altrettanto rivelatore: la camicia perfettamente stirata e sempre chiusa fino all'ultimo bottone. Un look che trasmette controllo, rigore, distacco. Ma è proprio questo il punto: l'invidia è un sentimento che brucia dentro, e per tenerlo a bada, per non farlo trasparire, chi ne è affetto spesso si aggrappa a un'apparente perfezione esteriore. La camicia impeccabile diventa così la loro armatura, un modo per potersi esprimere attraverso un capo molto amato.
Quando lo stile tradisce il sentimento: quello che non ti aspetti
Chi indossa sempre camicie chiuse fino al collo, anche nelle situazioni più informali, spesso vuole comunicare una superiorità morale o intellettuale, una forma di distanza emotiva dagli altri. Questo comportamento è tipico di chi, in fondo, si sente minacciato. E l'invidia nasce proprio da lì: dalla percezione che qualcun altro possieda qualcosa che noi desideriamo ma non abbiamo. Può trattarsi di bellezza, successo, simpatia, oppure anche solo di una serenità che ci sfugge. La camicia perfettamente abbottonata è un simbolo. È l'esatto opposto del cardigan morbido, della t-shirt vissuta, dell'abito fluido: non parla di apertura, ma di difesa, autocontrollo, e in fondo, disagio. Gli invidiosi non vogliono apparire fragili, vulnerabili. Ecco perché scelgono un capo che simboleggia autorità e rigore. Eppure, sotto quella tela stirata alla perfezione, si cela spesso un caos emotivo difficile da gestire.

Naturalmente, non tutte le persone che indossano camicie ben stirate sono invidiose. Ma quando questo stile diventa un tratto ricorrente, quasi ossessivo, è lecito porsi qualche domanda. Perché quella che a prima vista sembra una scelta fashion può essere in realtà una forma di autodifesa. La camicia è indossata in molteplici occasioni, dalle giornate di lavoro, agli appuntamenti importanti alle feste. Non si tratta ad ogni modo solo di stile ma anche di personalità. Ad ogni modo l'invidia è un sentimento che va dosato al meglio, questo per evitare continue tensioni e rapporti poco sani e felici. Vivere la propria vita senza pensare troppo a ciò che hanno gli altri, è un modo felice per poter raggiungere i propri obiettivi e migliorarsi ogni giorno per se stessi e non per gli altri.
Perché proviamo invidia? Uno sguardo psicologico sul confronto sociale
Uno dei contributi più interessanti alla comprensione dell'invidia arriva dalla psicologa sociale Susan T. Fiske, autrice del libro “Envy Up, Scorn Down: How Comparison Divides Us”. Fiske sostiene che l’invidia non è soltanto il desiderio di avere ciò che appartiene a qualcun altro, ma piuttosto il risultato di un confronto sociale continuo, in cui le persone misurano il proprio valore, il successo e la felicità in rapporto a quelli degli altri. Quando percepiamo una distanza tra il nostro status e quello di chi ci circonda, può emergere un senso di minaccia alla nostra autostima e al nostro valore personale, da cui scaturisce l’invidia. Anche altre ricerche nel campo della psicologia confermano questa visione: l’invidia si manifesta spesso quando si avverte uno squilibrio percepito, accompagnato da sentimenti di insicurezza, bassa autostima e insoddisfazione personale. Inoltre, fattori come la cultura della competizione e l’enfasi sul successo individuale possono intensificare queste emozioni, rendendo il confronto con gli altri ancora più pesante e carico di frustrazione.
