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Quando si parla di Australia, viene subito in mente il mito del lavoro ben pagato. Ma quanto si porta davvero a casa lavorando come imbianchino sulle navi? A rispondere è Robert, content creator italiano conosciuto su Instagram come @fifoitalia. Trasferitosi nella città di Karratha, nel Nord del Western Australia, Robert ha trovato in tempi record un impiego su una nave offshore, rivelando numeri che fanno girare la testa.
Lavorare su una nave mercantile: il mestiere da “pittore da battaglia”
Il ruolo di Robert era quello di Painter Trade Assistant, ovvero assistente del pittore a bordo. Una mansione precisa ma meno "eroica" di quanto si pensi: "I miei compiti erano: grattare la vernice vecchia, applicare il nastro adesivo, passare la nuova pittura e asciugare tutto", racconta senza giri di parole.

Le giornate iniziavano all'alba, con i turni che andavano dalle 5:00 del mattino alle 17:00 del pomeriggio, per un totale di 12 ore di lavoro. Le pause concesse sono tre da mezz'ora ciascuna, sia per spezzare la fatica che per mangiare. Eppure, nonostante le brevi interruzioni, il clima australiano si faceva sentire: "L'umidità in mare aperto era insopportabile, sudavo copiosamente fino all'ultimo minuto".
Quanto si guadagna davvero? Tutti i numeri in chiaro
Ma veniamo al succo: quanto è finito effettivamente nelle tasche di Robert? La paga era di 40 dollari australiani l'ora nei giorni feriali e 50 dollari il sabato e la domenica. Lavorando per 9 giorni consecutivi (dal lunedì al mercoledì successivo), Robert ha accumulato un totale di 108 ore di lavoro.
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Il risultato? Ben 4800 dollari australiani netti, che, con il cambio attuale (aprile 2025) di circa 1 AUD = 0,61 EUR, equivalgono a 2928 euro netti. Una somma che in Italia richiederebbe ben più di due settimane lavorative standard. Ricordiamo che in Australia non si può lavorare per più di dieci giorni consecutivi, motivo per cui Robert ne ha totalizzati nove di fila.
Miniera batte nave: il confronto che fa riflettere
Curioso è il confronto che Robert stesso fa con un altro impiego australiano: lo stesso numero di ore in una miniera gli aveva fruttato circa 6500 dollari australiani, pari a quasi 3965 euro. Una differenza non da poco.
La spiegazione è semplice: nei lavori "FIFO" (Fly In Fly Out), si guadagna molto di più. Il sistema FIFO prevede che i lavoratori vengano "importati" via aereo in aree remote per periodi intensivi di lavoro, seguiti da periodi di riposo a casa. Meno comfort, più soldi.
Robert non ha dubbi: gli stipendi australiani nei lavori "operativi" sono mediamente tre volte più alti di quelli italiani. Una realtà che spiega perché tanti giovani scelgano di mollare tutto e tentare la fortuna dall'altra parte del mondo.
Tra clima torrido, umidità soffocante e orari massacranti, chi decide di salpare verso l'Australia porta comunque a casa un bottino niente male. E a giudicare dal sorriso di Robert nei suoi video, la fatica è stata ben ripagata. L'altro vantaggio è che sia il lavoro in nave che quello in miniera hanno vitto e alloggio inclusi, per cui quando parliamo di cifre nette, è perché sono davvero tali.
